Crediti
Regia: Ridley Scott
Produzione: David H. Franzoni, Branko Lustig, Douglas Wick
Sceneggiatura: David H. Franzoni, John Logan, William Nicholson
Fotografia: John Mathieson
Musica: Hans Zimmer, Lisa Gerrard
Montaggio: Pietro Scalia
Suono: Bob Beemer, Scott Millan, Ken Weston
Scenografia: Arthur Max, Keith Pain
Arredamento: Jille Azis, Elli Griff, Sonja Klaus, Crispian Sallis
Casting: Louis DiGiaimo, Pia Zammit
Costumi: Janty Yates
Effetti speciali e visivi: Tim Burke, Neil Corbould, Rob Harvey, John Nelson
Trucco: Paul Engelen, Graham Johnston
Orchestrazione: Bruce Fowler, Ladd McIntosh, Yvonne S. Moriarty
Montaggio della colonna sonora: Adam Milo Smalley
Cast
Russell Crowe ............ Maximus Decimus Meridus
Joaquin Phoenix ................................... Commodo
Connie Nielsen .......................................... Lucilla
Oliver Reed .............................. Antonius Proximo
Richard Harris ................................ Marco Aurelio
Derek Jacobi ............................................. Gracco
Djimon Hounsou .......................................... Juba
David Schofield ........................................... Falco
John Shrapnel ............................................ Gaius
Tomas Arana ........................................... Quintus
David Hemmings ....................................... Cassio
Ralph Moeller ............................................ Hagen
Spencer Treat Clark ............................ Lucio Vero
Tommy Flanagan .................................... Cicerone
Sven-Ole Thorsen .......................................... Tito
Omid Djalili ............................................. Schiavo
Nicholas McGaughey ......... Ufficiale dei pretoriani
Chris Kell ................................................... Scriba
John Quinn ............................................... Valerio
Alun Raglan ............................ Guardia pretoriana
Chick Allen ............................... Capo dei germani
David Nicholls ....................................... Il gigante
Al Ashton ....................... Allenatore dei gladiatori
Ray Calleja ............................ Attendente di Lucio
Gianina Facio ............................ Figlia di Maximus
Giorgio Cantarini ...................... Figlio di Maximus
Dati tecnici e specifici
Genere:
Storico
Durata del film:
2h, 35 min.
Formato della pellicola:
35mm anamorfico Panavision in Technicolor
Data di uscita:
4 Maggio 2000
Luoghi delle riprese:
Bourne Woods, Surrey - Inghilterra (battaglia di Vindobona)
Ouarzazate - Marocco (luogo dove Massimo Meridio è venduto come gladiatore)
Ait Ben Haddou - Morocco (arena, primi combattimenti tra gladiatori)
Fort Ricasoli - Malta (ricostruzione del Colosseo)
Val d'Orcia, Siena - Italia (paesaggio colline e strada, casa di Massimo Meridio)
Studi Universal Pictures, Hollywood - Los Angeles - USA (scene in interni)
Remake:
La caduta dell'impero romano (The Fall of the Roman Empire, USA 1964 di Anthony Mann)
Video sul mercato:
DVD - lingua italiana
Triplo DVD in Extended Edition con i primi due dischi relativi al film e il terzo a notevoli contenuti speciali.
VHS - lingua italiana
Reperibile la cassetta in Widescreen della Universal Video.
Riconoscimenti artistici
PREMIO OSCAR
Film
Attore (Russell Crowe)
Costumi
Effetti speciali visivi
Suono
Nomination all´Oscar
Regia
Attore non protagonista (Joaquin Phoenix)
Sceneggiatura
Colonna sonora
Fotografia
Montaggio
Scenografia e arredamento
GOLDEN GLOBES - USA
premio Colonna sonora
premio Film
premio Colonna sonora
nomination Regia
nomination Attore (Russell Crowe)
nomination Attrice non protagonista (Connie Nielsen)
ACADEMY OF SCIENCE FICTION, FANTASY & HORROR FILMS - USA
premio Film
premio Film
premio Regia
premio Attore (Russell Crowe)
premio Sceneggiatura
premio Colonna sonora
premio Costumi
AMERICAN CINEMA EDITORS - USA
premio Montaggio
ASCAP FILM AND TELEVISION MUSIC AWARDS - USA
premio Colonna sonora
AMERICAN SOCIETY OF CINEMATOGRAPHERS - USA
nomination Fotografia
BLOCKBUSTER ENTERTAINMENT AWARDS - USA
premio Attore (Russell Crowe)
premio Attore non protagonista (Joaquin Phoenix)
nomination Attori non protagonisti (Djimon Hounsou, Connie Nelson)
BAFTA AWARDS - USA
premio Film
premio Fotografia
premio Montaggio
premio Scenografia
nomination Regia
nomination Attore (Russell Crowe)
nomination Attori non protagonisti (Joaquin Phoenix, Oliver Reed)
nomination Sceneggiatura
nomination Colonna sonora
nomination Effetti speciali visivi
nomination Costumi
nomination Suono
nomination Trucco
BROADCAST FILM CRITICS ASSOCIATION AWARDS - USA
premio Film
premio Attore (Russell Crowe)
premio Attore non protagonista (Joaquin Phoenix)
premio Colonna sonora
premio Fotografia
premio Scenografia
CHICAGO FILM CRITICS ASSOCIATION AWARDS - USA
nomination Colonna sonora
nomination Fotografia
CINEMA AUDIO SOCIETY - USA
premio Film
GOLDEN SATELLITE AWARDS - USA
premio Colonna sonora
premio Fotografia
premio Effetti speciali visivi
nomination Film
nomination Regia
nomination Attore (Russell Crowe)
nomination Attrice non protagonista (Connie Nielsen)
nomination Montaggio
nomination Scenografia
nomination Costumi
GRAMMY AWARDS - USA
nomination Colonna sonora
LAS VEGAS FILM CRITICS SOCIETY AWARDS - USA
premio Colonna sonora
premio Montaggio
premio Effetti speciali visivi
premio Costumi
premio Regia
nomination Realizzazione in DVD
nomination Regia
nomination Attore (Russell Crowe)
nomination Attori non protagonisti (Joaquin Phoenix, Connie Nielsen)
nomination Sceneggiatura
nomination Fotografia
MTV MOVIE AWARDS - USA
premio Film
nomination Attore (Russell Crowe)
nomination Attore non protagonista (Joaquin Phoenix
nomination Sequenze d'azione
MOTION PICTURE SOUND EDITORS - USA
premio Effetti sonori
nomination Suono
NATIONAL BOARD OF REVIEW - USA
premio Attore non protagonista (Joaquin Phoenix)
premio Scenografia e arredamento
ONLINE FILM CRITICS SOCIETY AWARDS - USA
nomination Attore (Russell Crowe)
nomination Attore non protagonista (Joaquin Phoenix)
nomination Colonna sonora
nomination Fotografia
nomination Montaggio
nomination Produzione in DVD
nomination DVD extra
PGA GOLDEN LAUREL AWARDS - USA
premio Produzione
SCREEN ACTORS GUILD AWARDS - USA
nomination Attore (Russell Crowe)
nomination Attori non protagonisti (Joaquin Phoenix, Richard Harris, Djimon Hounsou, Derek Jacobi, Connie Nielsen, Oliver Reed)
SOCIETY OF MOTION PICTURE AND TELEVISION ART DIRECTORS - USA
premio Assistenza alla regia
WORLD STUNT AWARDS - USA
premio Stunt
YOUNG ARTIST AWARDS - USA
nomination Attore (Spencer Treat Clark)
EUROPEAN FILM AWARDS
nomination Regia
EMPIRE AWARDS - ING
premio Film
premio Attore (Russell Crowe)
premio Attrice non protagonista (Connie Nielsen)
nomination Regia
LONDON FILM CRITICS CIRCLE AWARDS - ING
premio Attore (Russell Crowe)
nomination Film
nomination Regia
GOLDEN SCREEN - GER
premio Film
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Nell'anno 180 dopo Cristo, Il generale romano Maximus sconfigge le tribù germaniche ribelli sulle rive del Danubio. L'imperatore Marco Aurelio, presente sul campo, ha in mente di nominarlo suo erede sul trono di Roma; ma il figlio legittimo, Commodo, prima ancora che la nomina diventi pubblica uccide il padre e poi fa sterminare la famiglia di Maximus. Il generale sfugge miracolosamente all'assassinio ma, una volta arrestato e ridotto in schiavitù, è condannato a vita come gladiatore nel Colosseo a Roma. Qui, cerca la vendetta contro Commodo, ben conscio che per ottenerla, dovrà diventare il re dei ludi, vale a dire il gladiatore più forte del mondo. La vita di Maximus procede in tale ottica, fin quando la sua fama, giunta ormai all'apice della popolarità, lo trascina ad affrontare nell'arena lo stesso Commodo. Dopo un duello cruento, l'imperatore è ucciso e con lui muore il regno del terrore che egli stesso aveva instaurato. Muore anche Maximus a seguito delle ferite riportate durante il combattimento; ma ben felice di raggiungere moglie e figlio nel regno dell'aldilà.
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Ritorno in primo piano per Ridley Scott, con un film storico annunciato come evento straordinario d'inizio terzo millennio. Un prodotto che, nell'enfasi programmatica, avrebbe dovuto riaprire il ciclo historical movie, genere di gran successo negli anni cinquanta. In realtà, lo stesso discorso fu fatto nel 1994, all'uscita di Stargate, soprannominato all'epoca kolossal degno, se non superiore per spettacolarità, a Ben-Hur del 1959. Ma il clamore suscitato, martellato dai media per mesi e nell'imminente uscita del film, si è poi rilevato in sostanza un autogol tra i più clamorosi.
Il gladiatore è un misto di pseudo-storia e finzione. Sullo schermo scorrono immagini che non dicono nulla di vero, anzi la storia è un semplice pretesto per contornare il film di puro spettacolarismo, continuo e prolungato, con due fasi preminenti: l'iniziale battaglia con i germani e i combattimenti al Colosseo. Prodotto che sostanzialmente non dice nulla, ma fa vedere molto. Ammirevole per tecnica, mediocre nel contenuto, svaria in un itinerario narrativo sviluppato nel segno della vendetta, con accenni al valore etico, alla morale, persino metaforico, con riferimento quasi teologico al breve cammino terreno, viatico dell'etermità.
Un anno di tempo per completarlo e una spesa di 107 milioni di dollari. Cinque location a disposizione - Malta, Marocco, Inghilterra, Italia e USA - riprese superbe, con un incredibile numero di piani sequenza, abilmente concertati e amalgamati con maestria in fase di montaggio. Il lavoro più delicato riguarda l'applicazione degli effetti speciali, vera attrattiva del film, i quali occupano per due terzi l'intero budget produttivo, realizzati dalla Computer Grafic negli studi di Shepperton, in Inghilterra, con ausilio della Dreamworks di Steven Spielberg. Il meccanismo è perfetto e sfocia, come detto, nelle due sequenze principali. La battaglia, quella dell'apertura, che nell'impianto direttivo ricalca per molti versi la stessa di Salvate il soldato Ryan (riprese da telecamere a velocità doppia), è sicuramente ben riuscita, malgrado la visione offra i soliti e caotici corpo a corpo, che causarono ferimenti sul set anche all'attore protagonista Russell Crowe. Le comparse che si prestano alla scena sono poco meno di mille, ma grazie ai trucchi visivi che le raddoppiano o triplicano a ripetizione, diventano oltre centomila. L'impatto visivo carico di spettacolarità è ineccepibile. Stesso sistema è usato per gli spettatori al Colosseo (con la tigre ammaestrata) e per le legioni imperiali schierate all'arrivo di Commodo al Palatino in una inquietante sequenza in penombra.
Fin qui il lato saliente e corretto della pellicola. Nella sintassi del film emergono a ripetizione anacronismi, errori di maniera e altre ottusità francamente risibili ed esagerate in un simile ambiente. Scritte latine sbagliate, striscioni da stadio al Colosseo, il suo errato posizionamento, balestre in mano ai barbari, costumi da operetta, sono soltanto alcuni, dei tanti, tantissimi esempi negativi presenti nel film; come le sequenze in flashback al ralenty, concretamente fuori luogo. Per alcune scene, Ridley Scott, da sua stessa ammissione, ricorda di essersi ispirato ad un dipinto ottocentesco di Jean Leon Gerome e sospinto soprattutto dalla favorevole impressione a lui destata (e solo a lui) da La caduta dell'impero romano del 1964. Per cui, l'impianto storico-narrativo è fotocopia del film di Anthony Mann, con aggiunte arbitrarie e intromissioni nel melodramma. Ciò che realmente Scott propone, è creare in un film due mondi concatenati ma sostanzialmente dissimili (concetto innato nel regista) con interesse prevalente sulla forma più che sulla sostanza (Alien, Blade Runner); egli offre un quadro scenografico di riflesso, un gioco post moderno per la società-spettacolo e il consumismo, che a suo pensare è quello che più interessa lo spettatore. Un concetto a dir poco avvilente, dettato da un'ideologia di pensiero che il regista adottò giovane nel campo pubblicitario.
Il cast annovera, ad attori di rilievo, altri emergenti e altri di passaggio. Russell Crowe è l'attrattiva maggiore; l'interprete neozelandese già ammirato in Insider, da sfoggio di pratica e adattamento in qualsiasi ruolo, al contrario, di Joaquin Phoenix, per il quale forza eccessivamente la mano in un Commodo fin troppo accigliato e pieno di turbative psicologiche. Poi i divi, pur in ruoli secondari: Richard Harris e Oliver Reed (morto prima che il film terminasse e fatto resuscitare per alcune sequenze finali dalla Computer Grafic) danno prova di superba professionalità, pur manifestando noia palese.
Il film ha ricevuto molti elogi e innumerevoli critiche, ma quello che conta maggiormente sta nell'incasso ai botteghini, con una somma totale che si aggira intorno ai 500 milioni di dollari.
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Accompagnamento musicale sui generis del tedesco Hans Zimmer, il compositore maggiormente richiesto sul mercato cinematografico americano. Il musicista, inventore della fusione tra sintetizzatori elettronici e grande orchestra sinfonica, è piegato dalla volontà produttrice e in parte dai desideri di Ridley Scott, il quale intendeva avvalersi per Il gladiatore di uno score pomposo, magniloquente, in perfetto stile kolossal anni '50. Il risultato è poco pił che mediocre. Una partitura tronfia che possiede in due brani (la battaglia iniziale e i giochi circensi) le qualità migliori. Zimmer riesce in ogni modo ad infondere nel tema romano, a mò di marcia (viole e celli), una particolare sensazione che molto si configura con la storia del declino imperiale. Lo spazio d'ascolto è occupato quasi per intero dalla composizione di Zimmer, ma esistono alcune sequenze (famiglia, solitudine, ricordi) dove la musica è opera dell'australiana Lisa Gerrard (del duo con Brendan Perry per il famoso CD/DVD Dead Dan Dance 1981), la quale compone i temi intimistici con squisita raffinatezza e gran senso dell'arte. Alcuni brani, a sottofondo dei dialoghi, appartengono al deus ex machina di Zimmer, Klaus Badelt.
Info - Discografia
Di ottima qualità i due CD con le musiche relative. Entrambi della Polygram; il primo uscito nel 2000 con 17 brani; l'altro. l'anno seguente con l'aggiunta di "Now we are free" di Lisa Gerrard, un mix sul tema di Maximus. La musica in entrambi i dischi è diretta da Gavin Greenaway.
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