Crediti
Regia: D.W. Griffith
Produzione: D.W. Griffith
Sceneggiatura: Thomas F. Dixon Jr., D.W. Griffith, Frank E. Woods
(dai romanzi The Clansman e The Leopard's Spots di Thomas F. Dixon jr.)
Fotografia: G.W. Bitzer
Musica: Joseph Carl Breil
Montaggio: D.W. Griffith, Joseph Henabery, James Smith, Rose Smith, Raoul Walsh
Assistenti alla regia: Elmer Clifton, Robert Harron, Joseph Henabery, George Siegmann, Raoul Walsh, Henry B. Walthall, Erich von Stroheim
Cast
Lillian Gish ................................ Elsie Stoneman
Mae Marsh ................................. Miriam Cooper
Henry B. Walthall .............. Colon. Ben Cameron
Miriam Cooper ..................... Margaret Cameron
Mary Alden .................................... Lydia Brown
Ralph Lewis ........................... Austin Stoneman
George Siegmann ............................ Silas Lynch
Walter Long ................................................ Gus
Robert Harron ............................. Tod Stoneman
Wallace Reid .............................................. Jeff
Joseph Henabery ...................... Abramo Lincoln
Elmer Clifton .............................. Phil Stoneman
Josephine Crowell ...................... Mrs. Cameron
Spottiswoode Aitken ..................... Dr. Cameron
George Beranger ........................ Wade Cameron
Maxfield Stanley ........................ Duke Cameron
Jennie Lee ............................................ Mammy
Donald Crisp ............. Generale Ulysses S. Grant
Howard Gaye ................ Generale Robert E. Lee
Sam De Grasse........................ Senatore Sumner
William De Vaull ........................................ Jake
John Ford ........................................... Klansman
Olga Grey ....................................... Laura Keene
William Freeman ................................ sentinella
Raoul Walsh ......................... John Wilkes Booth
Violet Wilkey ............................................ Flora
Tom Wilson ............................................... servo
Olga Grey ...................................... Laura Keene
Alberta Lee ............................... signora Lincoln
Elmo Lincoln ............................... fabbro ferraio
Bessie Love ........................................... ragazza
Donna Montran ........................................ donna
Eugene Pallette ................... soldato dell'unione
Charles Stevens ................................ volontario
Non accreditati:
Bobby Burns .................. Capo del Ku Klux Klan
Lenore Cooper ............................................ Elsie
Alma Rubens ............................................. donna
Madame Sul-Te-Wan ........................ donna nera
Mary Wynn ............................ ragazza con foglio
Erich von Stroheim ....................... uomo sul tetto
Dati tecnici e specifici
Genere:
Storico
Durata del film:
2h, 48 min. - 3h e 13 min. (edizione restaurata)
Formato della pellicola:
35mm sferica in bianco e nero - Film muto
Data di uscita:
3 Marzo 1915
Luoghi delle riprese:
Pianura di Fox Hills a State Island, New York - USA (guerra civile americana)
Lasky Ranch, California - USA (battaglia di Gettysburg)
San Fernando Valley, Los Angeles - USA (battaglia di Petersburg)
Calexico, California - USA (schieramento delle truppe, discorso di Lincoln)
San Bernardino National Forest, California - USA (altopiani, boscaglie)
Forest Lawn a Burbank, California - USA (querceti)
Ojai, California - USA (incendio di Atlanta)
Whittier, California - USA (scene del Ku Klux Klan)
Fine Arts Studios, Hollywood - USA (rarissime scene in interni)
Video sul mercato:
DVD - lingua italiana
In vendita dal 2007 il DVD sottotitolato in italiano edito dalla Fox Video. Non ci sono contenuti speciali.
VHS - lingua italiana
In circolazione dal 2000, è.ancora reperibile la VHS della Medusa, sottotitolata in italiano.
Riconoscimenti artistici
NATIONAL FILM PRESERVATION BOARD - USA
1992 - Restaurazione e conservazione della pellicola
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Il più faronico e magniloquente kolossal della storia del cinema muto americano; di sicuro, il più famoso film di David Wark Griffith, uomo del sud, figlio di un veterano confederato.
Osannato e notevolmente criticato, Nascita di una nazione rappresenta l'archetipo di quel cinema storico cui, successivamente e fino ai nostri giorni, i registi a venire dovranno per forza di cose ispirarsi e tenerne conto. Ricavato dal romanzo propagandistico e razzista The Clasman: An Historical Romance of the Ku Klux Klan (1905) - Griffith inizialmente voleva fosse questo il titolo - secondo della trilogia del reverendo Thomas Dixon, con 'The Leopard's Spots' (1902) e 'The Traitor: A Story of the Fall of the Invisible Empire' (1907, nel film non menzionato), il quale incassò ben 765.000 dollari per i diritti di copyright, compresa l'altissima percentuale sugli incassi. Il film è diviso in due atti; la prima parte, melodrammatica, è l'introduzione alla tragedia bellica e l'esplicitazione di due correnti di pensiero. La vita campestre delle popolazioni del sud improvvisamente colpite dagli eventi di guerra è rappresentata in una visione cerimoniosa; le truppe sudiste in partenza sono raffigurate in una sorta di omaggiante e benevolo plauso a favore dei "difensori della civiltà". Il secondo atto, dove tecnica cinematografica e meccanismo narrativo vengono a confronto, misura la geniale creatività del regista. L'incalzante "montaggio alla Griffith" miscela con superba capacità la valutazione storica del periodo e, nel senso più stretto del termine, la glorificazione del Ku-Klux-Klan. I neri sono visti come il demonio sulla Terra; il maligno fatto uomo e pronto ad annientare l'identità di una nazione. Ad ogni modo, il fascino della guerra civile rappresenta il punto di forza della pellicola. La diaspora tra Nord e Sud è identificata non in una lotta per l'indipendenza, ma in una vera e propria crociata contro il male. Griffith, consapevole di ciò che stava facendo e premonitore degli attacchi che inevitabilmente gli sarebbero piombati addosso da tutte le parti, con sagace maestria propone una didascalia che recita una frase del Presidente, allora in carica, Woodrow Wilson: "Questa ricostruzione della guerra civile non vuole assolutamente criticare razze o persone oggi esistenti, ma soltanto descrivere la storia americana di quel periodo che la nazione dovette affrontare; con momenti e situazioni realmente vissute nella loro più rilevante drammaticità". E il regista stesso ebbe a dire: "Sono più progressista io di qualsiasi altro si batta per questi ideali nelle grandi sedi. Non sono, nè sono mai stato razzista e sono sempre andato d'accordo con la gente di colore".
In realtà, la base razzistica ove fonda il film è il punto di partenza del regista, il quale non si lascia alla retorica ma vuole approfondire il significato e il perchè della disuguaglianza. Griffith, pur badando all'essenziale e preoccupandosi di raccontare la storia seguendo i fatti, preferisce analizzare gli accadimenti con l'occhio rivolto nei confronti di coloro che hanno combattuto per la confederazione degli stati del Sud. Questo, per mettere in rilievo la differenza ideologica reale ed esistente tra le due Americhe, lontano da un qualsiasi demagogico e frettoloso coinvolgimento radicale sul tema dell'uguaglianza. In sostanza, secondo Griffith, un problema insito nelle radici più lontane nella natura umana, che esiste e, purtroppo, esisterà sempre.
L'uscita del film (anteprima a Los Angeles l'8 Febbraio 1915) provocò vibranti proteste da parte degli ambienti liberali e associazioni progressiste. Pur passando il vaglio della censura, che lo approvò totalmente, la visione fu proibita in diverse città americane e nazioni europee, Russia in testa. Approdò in Francia e nel resto d'Europa soltanto nel 1922 subendo, tra l'altro, una falcidia di tagli censori.
Le tecniche usate nel film sono notevoli. Due su tutte: la particolarità di ripresa (campo lungo alternato a primi piani) che molto deve a Cabiria (1914) di Pastrone, cui Griffith si è ispirato in molte sequenze; e il montaggio, innovativo e unico nel suo genere.
Esteticamente perfetto, sono molte le scene dominanti in quest'opera e tutte curate con meticolosa attenzione. Le scene di massa lungo le strade dopo l'incendio di Atlanta, l'inseguimento nel bosco di Flora e la sua morte, la battaglia di Gettysburg e il finale dove la famiglia Cameron assediata dai neri in una capanna, è salvata dai cavalieri del Ku-Klux-Klan.
Nomi noti nel cast; dalle già note Lilian Gish, Henry Walthall, Miriam Cooper e Walter Lang ad altri semi-sconosciuti all'epoca, ma col tempo poi affermatisi, come Raol Walsh e Erich von Stroheim (entrambi anche assistenti alla regia), oltre il mitico John Ford.
Il film, costato meno di centomila dollari, sancì la nascita di Hollywood e grazie allo sbalorditivo incasso (apparentemente oltre 50 milioni solo negli USA, anche se i dati certi non esistono; in realtà, sembra che l'introito complessivo non ha mai superato i 15 milioni) la definitiva consacrazione del film kolossal, che da qui in avanti occuperà un ruolo rilevante nelle grandi produzioni americane e in seguito mondiali.
Nel Febbraio 2005 il film, compiuti 90 anni, è stato celebrato in America a modello di ricorrenza nazionale.
Curiosità:
1) Malgrado la trama ruoti attorno ai neri americani votati alla conquista del Sud, nel foltissimo cast esiste una sola donna di colore, Madame Sul Te Wan, serva dei Cameron; gli altri sono tutti bianchi con il viso colorato di nero, a modello e uso del cinema di quell'epoca, che prestava poca attenzione alle differenze di razza.
2) L'attore Joseph Henabery, nel ruolo del Presidente Abramo Lincoln, nel film interpreta altri 13 personaggi.
3) Nella metà degli anni '40 il film fu visto nei cinematografi di tutto il mondo da circa 200 milioni di spettatori. Calcolando le riedizioni e le varie stampe su Home Video, ad oggi il numero è sicuramenti triplicato, se non quadruplicato.
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