Crediti
Regia: Sergei M. Eisenstein
Sceneggiatura: Sergei M. Eisenstein, Pyotr Pavlenko
Fotografia: Eduard Tisse
Musica: Sergei Prokofiev
Suono: Valeri Popov, Vladimir Bogdankevich, Boris Volsky
Scenografia: Isaak Shpinel, Sergei M. Eisenstein
Dialoghi: V. Lugovskoy, E. S. Telesceva
Costumi: Konstantin Yeliseyev
Regia della II unità: Dmitri Vasilyev
Direttore musicale: Yuri Temirkanov
Non accreditati:
Montaggio: Sergei M. Eisenstein, Esfir Tobak
Scenografia: Sergei M. Eisenstein, Iosif Shpinel, Nikolai Solovyov
Costumi: Konstantin Yeliseyev
Cast
Nikolai Cherkasov ................................ Principe
Aleksandr Nevskij
Nikolai Okhlopkov ..................................................... Vasili
Buslaj
Andrei Abrikosov .................................................. Gavilo
Oleksich
Dmitri Orlov ....................................................... Igant,
il padrone
Vasili Novikov ................................. Pavsha,
governatore di Pskov
Varvara Massalitinova ....................................... la
madre di Buslaj
Vera Ivashova ...................................................... Olga
Danilovna
Aleksandra Danilova ........................................................ Vasilisa
Vladimir Yershov .............. Von Balk, il
capo dell'esercito Teutonico
Sergei Blinnikov ............................................ Tverdilo,
il traditore
Ivan Lagutin ....................................................... Anani,
il monaco
Lev Fenin ................................................................ l'Arcivescovo
Naum Rogozhin ........................................... l'aiutante
del monaco
Non accreditati:
N. Aparin (Mikhalka)
L. Iudov (Savka)
Ivan Klyukvin (Il guerriero di Pskov)
Lyan-Kun (Hubilay)
P. Pashkov (Mikula)
Dati tecnici e specifici
Genere:
Storico
Durata del film:
1h, 51 min.
Formato della pellicola:
35 mm in bianco e nero
Data di uscita:
12 Febbraio 1939
Riedizione: 1970
Restaurazione: 1990
Luoghi delle riprese:
Stabilimento Mosfilm, Mosca - URSS (ricostruzione esterni)
Periferia di Mosca - URSS (ricostruzione del Lafo Peipus)
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Nella metà del dodicesimo secolo la Russia, dopo aver respinto un'offensiva svedese, è stretta nella morsa dei Mongoli a sud-est e dall'esercito Teutone-Livone che avanza dall'ovest. Le città più importanti cominciano a cadere; prima tra tutte Pskov ed anche la capitale Novgorod rischia la stessa fine. Il popolo decide di affidare il comando dell'esercito al Principe Aleksandr Nevskij, che ben si era distinto sul Neva durante la guerra contro gli svedesi e che nel frattempo si era ritirato a vita privata sul lago Plestceevo. L'aristocrazia è contraria a questa decisione, temendo in futuro di poter perdere il potere fino allora ben consolidato nelle loro mani. Nevskij, dopo un concilio di guerra nella sua residenza a Preiaslavi, solleva i contadini invitandoli ad armarsi per difendere la patria; a questo punto il comando supremo è nelle sue mani. Il principe, coadiuvato dai suoi due luogotenenti Gavilo e Buslaj, prepara la battaglia decisiva sul lago ghiacciato Peipus. Dopo uno scontro epico, la vittoria arride ai russi i quali rientrano a Pskov in trionfo. |
Primo sonoro di Sergej Eisenstein, il più famoso regista della storia cinematografica russa, in un'opera di propaganda fortemente voluta dal Soviet Supremo. Il film fu una risposta esplicita ai chiari intenti di conquista che la Germania nazista stava perpetuando su vasta scala, per cui è subito chiaro lo scopo politico del prodotto; voler affermare e potenziare agli occhi del nemico la sovranità russa nel suo territorio. L'idea iniziale fu quella di farne un prodotto di divulgazione, ma durante la lavorazione del film fu firmato il patto di non aggressione tra URSS e Germania; di conseguenza il regista dovette stravolgere il copione, che pur rimane nell'assetto della demagogia rivoluzionaria di allora, per farne scaturire un lavoro dall'andamento esclusivamente epico. Il film (assieme a Professor Mamlok, altra patriottica pellicola) fu ritirato dalle sale per poi tornarvi precipitosamente nel 1941, anno in cui la Germania invase L'Unione Sovietica.
Il prologo e l'epilogo, peraltro insignificanti, furono diretti da Dmitri Vasilyev, mentre Eisenstein concentrò il suo sforzo per la sequenza della battaglia di Peipus. Una lunghissima pagina che occupa un terzo esatto della durata complessiva del film; e visto la sua regale possanza, essa resta, a livello di pura spettacolarità, un esempio di grandezza e probabilmente di insuperabilità nel corso degli anni a venire. La scena fu ripresa, come gran parte del film, nei dintorni di Mosca (eliminate le iniziali location di Novgorod e Stalingrado, città ormai architettonicamente moderne). Nonostante l'allestimento invernale, l'insieme è stato girato durante l'estate, con la neve simulata da sabbia bianca spedita dalle spiagge del Mar Baltico, con aggiunta di ovatta arroccata tra i rami degli alberi e gli attori. Il lago Peipus fu costruito con lastroni di ghiaccio artificiale, supportato da pontoni pieghevoli ad uso di far cedere il passo al momento giusto.
L'articolazione delle riprese fu molto elaborata, con sequenze a campo lungo intervallate da continui primi piani abilmente fotografati dal maestro Tissé. Eisenstein introduce di fatto nuove tecniche di ripresa, frutto di sperimentazioni conseguite negli anni venti in Sud America. Qualsiasi scena, fino allora statica e priva del necessario ritmo in fase di montaggio, è inquadrata più volte da prospettive differenti, accelerando così la continuità narrativa, altrimenti compassata e globalmente pesante.
Una geniale messa in scena, anche se la famosa sequenza della battaglia trae notevoli spunti da quella di Scipione l'Africano di Carmine Gallone (1937) per lo scontro tra romani e cartaginesi, come lo stesso Eisenstein ebbe a confermare negli anni seguenti. L'analogia tra i due film è identificabile anche nella pomposità del dialogo; il distinguo tra i due lavori è attribuibile al fatto che, mentre il film italiano è un prodotto celebrativo di regime (la presa dell'Etiopia del 1935), questo è un film esclusivamente propagandistico che si porta dietro tutta la retorica del caso; l'accostamento della figura di Nevskij a Stalin, la sollevazione delle masse contadine, l'amor di patria, ecc. Poi l'indicizzazione sulla coesione tra apparato religioso e potere dello stato; strumento responsabile dei mali nel mondo, dimenticando però che a quei tempi anche la Russia era cristiana. I soldati teutonici hanno croci dappertutto, sulle divise, elmi, scudi; l'Arcivescovo è sempre intento a benedire e celebrare funzioni davanti alle schiere dei soldati. Praticamente, una specie di crociata dell'occidente, non in Terra Santa ma nella madre Russia.
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Prima delle tre collaborazioni cinematografiche tra Serghej Prokofiev e il regista Sergej Eizenstein; seguiranno Ivan il terribile(1944) e La congiura dei boiardi (1948).
L'opera fu ideata e poi costruita su sette temi musicali di Sergei Prokofiev. Musica preesistente e che trae chiari spunti dalla suite sciita, un poema sinfonico poi denominato Ala and Lolli, scritto dal compositore russo nel 1915.
I sette motivi accompagnano altrettante sequenze del film; Molto andante iniziale (la Russia dominata dai Mongoli), Lento-Più mosso (canzone), Largo-Andante (cavalieri teutoni a Pskov), Allegro risoluto-Corale (discorso al popolo russo), Adagio-Moderato-Allegro-Moderato (lago ghiacciato di Peipus - battaglia), Adagio (funerale degli eroi), Allegro ma non troppo (entrata trionfale dei russi a Pskov).
Prokofiev, da sua stessa ammissione, fu tentato di inserire musica originale russa del XIII secolo, ma dopo lunga riflessione preferì appoggiarsi a questa soluzione, ritenendo la musica arcaica troppo antica e quindi di non facile interpretazione da parte del pubblico. In pratica, si doveva dare valenza alle immagini attraverso uno score moderno, elastico, avvolgente, tale da poter far presa sull'immaginario dello spettatore. Il ricorso alla dissonanza acustica, nella scena della carica dei teutoni, è il chiaro esempio di come si possa dare orecchiabilità ad un tema musicale classico quando questi è inserito in una partitura per film.
Aleksandr Nevskij è considerata una delle migliori composizioni mai realizzate come colonna musicale per film. Nel 1980 Claudio Abbado ha interpretato alla London Symphony Orchestra, Elena Obraztsova mezzosoprano, la suite sciita di Prokofiev incluse, le due partiture per film Il Tenente Kijé ed appunto l'Aleksandr Nevskij; esecuzione poi incisa su disco. Caso raro.
Info - Discografia
Esiste grande scelta nel mercato delle incisioni discografiche in riferimento alla colonna sonora di questo film.
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Original track music:
Titoli (0.30 - 236 KB wav)
Original track music:
Lago Peipus (0.30 - 236 KB wav)
Original track music:
Carica (0.30 - 236 KB wav)
Foto Gallery
Oltre il poster, la Gallery comprende un'ampia rassegna fotografica commentata, tratta da alcune tra le più importanti sequenze del film.
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