Regia
John Glen
Cast
Timothy Dalton,
Carey Lowell,
Robert Davi,
Talisa Soto,
Anthony Zerbe,
Frank McRae,
David Hedison,
Wayne Newton,
Benicio Del Toro,
Anthony Starke,
Everett McGill,
Desmond Llewelyn,
Pedro Armendáriz Jr.,
Robert Brown
Sceneggiatura
Michael G. Wilson,
Richard Maibaum
(dai personaggi creati da Ian Fleming)
Musica
Michael Kamen
Fotografia
Alec Mills
James Bond lascia i servizi segreti britannici per compiere una vendetta personale contro un boss della droga che ha ucciso la moglie di un amico, agente americano, e ferito gravemente il marito.
Sedicesimo della serie (che tocca quota due miliardi d'incasso complessivo per tutti i film prodotti dal 1962 - Licenza di uccidere - a questo) e ultimo per l'impacciato Timothy Dalton nel ruolo di 007. Di tutti, è il più violento, disarticolato e monco; il motto dell'invincibilità esce dai canoni sperimentati per addentrarsi in semplificazioni di carattere personale. Solite scorribande a base di inseguimenti e sparatorie, tavoli da gioco, pupattole sempre in primis e grande uso di stunts. Il titolo originale doveva essere "License Revoked" (liberamente: Licenza sospesa), ma da un sondaggio della United Artists si scoprì che solo il 15% del pubblico conosceva il significato del termine 'revoked'; si optò allora per License to Kill, titolo contraddittorio dal momento che a James Bond è revocata la licenza di uccidere. Destò scandalo per le scene di violenza gratuita e il PG del rating portò la non visione ai minori di 15 anni, il solo di tutta la serie a subire l'intervento censorio che, tra l'altro, non si limitò al divieto ma profuse numerosi tagli; la gamba che galleggia in acqua, la testa contro il vetro della camera di decompressione, altre gambe frantumate in una sorta di tritacarne, coltellate in pieno petto alla moglie di un agente.
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Original track music
Funny Valentine
0.30 - 236 KB wav























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