Julien Duvivier
Vivien Leigh, Ralph Richardson, Kieron Moore, Hugh Dempster, Mary Kerridge, Marie Lohr, Frank Tickle, Jeremy Spenser, Sally Ann Howes, Niall MacGinnis, Michael Gough, Ann South, Gino Cervi
Julien Duvivier, Jean Anouilh, Guy Morgan
(dal romanzo di Lev Tolstoy)
Constant Lambert
Henri Alekan
Anna Karenina, lascia marito e figli (non uno) per il conte Vronski. Quando lui decide che è tempo di farla finita, lei torna a casa ma è ripudiata dal consorte, il quale, cattolico praticante, gli rifiuta il divorzio. Rimasta sola, si suicida gettandosi sotto un treno in movimento.
Tra le molteplici traduzioni per il cinema, tratte dal romanzo di Tolstoj, questa inglese è sicuramente la più vicina al testo originale. Pur nel suo assetto lacrimoso, č un film struggente, forse a tratti pesante, con una sempre triste Vivien Leigh e un roccioso Ralph Richardson. Kieron Moore (conte Vronski) appare ai margini. Tutto è concentrato sulla figura di Anna, donna incostante, distrutta dall'amore rinnegato e poi suicida. L'ambientazione è notevole, nondimeno le inquadrature, perfette nel taglio in chiaroscuro.
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Titoli
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(Stazione)
