Lasciato dai genitori su una piccola imbarcazione alla deriva sul mare, dopo un naufragio che ha inghiottito tutti i passeggeri della nave, il piccolo Saturnino è raccolto e cresciuto in una lontana isola abitata da ominidi mezzo uomini e mezzo scimmie. Divenuto adulto, abbandona il luogo e raccolto da una nave diventa capitano. All'orizzonte, avventure di ogni tipo.
Tratto dall'omonimo romanzo illustrato di Albert Rorida, scrittore e vignettista contemporaneo di Giulio Verne, è tra i rari casi nei kolossal anni '10 italiani, dove il soggetto non è ancorato allo storicismo in costume dei vari Cabiria, Quo Vadis, Cajus Julius Caesar, Christus, ecc. ma espresso nel vivo senso dell'avventura, legato a sintonie fantasy e rappresentato alla maniera dei maestri inventori del genere, quali Segundo de Chomón e Georges Méliès. Diretto e interpretato da Marcel Perez (Marcel Fabre), divide la storia in quattro capitoli: 1) L'isola delle scimmie 2) L'elefante bianco 3) La regina dei Makalolos 4) Farandola contro Fileas e Fogg, oltre il prologo relativo al Naufragio. Bizzarro e distaccato da sistemi approssimativi, dispone il tracciato in logiche puramente movimentate, esotiche, ricche di fascino e legate a elementi avventurosi, quali pirati, popoli e usanze cinesi, giganteschi mostri marini e persino una battaglia in mongolfiera. La materia del film è nella forza delle immagini, filmate in doppia sincronia allo scopo di unire il piano lungo al primissimo piano, montate a ritmo serrato e mostrate attraverso la tabella dei quattro colori canonici: ocra, verde, blu e marrone. Pellicola di 1400 metri, con durata di 1 ora e 17 minuti. Per circa un secolo girava solo la versione di 56 minuti, fin quando il materiale considerato perso fu recuperato e quindi offerto al restauro operato dalla Fondazione Cineteca Italiana con il contributo della Regione Lombardia.