LA FIGLIA DI RYAN
Ryan's Daughter - Drammatico - ING - 1970 - Metro-Goldwyn-Mayer



  • Regia
    David Lean
  • Cast
    Robert Mitchum, Sarah Miles, Trevor Howard, Christopher Jones, John Mills, Leo McKern, Barry Foster, Marie Kean, Archie O'Sullivan
  • Sceneggiatura
    Robert Bolt
  • Musica
    Maurice Jarre
  • Fotografia
    Freddie Young
  • Premi
    Premio Oscar
    Attore non protagonista (J. Mills), Fotografia
    Nomination all'Oscar
    Attrice (S. Miles), Suono
    David di Donatello
    Produzione straniera

  • In Irlanda, durante la prima guerra mondiale, giovane donna per motivi ignoti sposa un maestro di scuolo molto più grande di lei. Poi s'innamora di un soldato di passaggio, mentre incombe furiosa la lotta d'indipendenza tra inglesi e irlandesi.
    Penultimo dei cinque kolossal realizzati da David Lean dal 1954 (Il Ponte sul fiume Kway) al 1982 (Passaggio in India) e non tra i migliori. Totalemente fuori budget, con tempi di lavorazione oltre i limiti consentiti, prerogativa stabile del grande regista inglese, film basato su una storia intimistica, figlio di una sceneggiatura poetica che disegna la protagonista a modello di una Madame Bovary contemporanea. Costruito attorno ad un castello di carta senza base, il tutto è valorizzato dagli ampi scenari della costa irlandese, sorretti da una superba fotografia in Vistavision. L'eloquente spettacolarità non riesce tuttavia a comparare un lavoro che, nella sua globalità ricca di un'esotismo di maniera, appare eccessivamente estetico nella forma e intellettualmente visionario nei contenuti. Demolito dalla critica specializzata, assieme al protagonista Robert Mitchum, in una parte eccessivamente da buono (ridicolo nella scena dell'amplesso), da anni atteso al varco dai recensionisti americani, che non vedevano l'ora di infierire. C'è anche un'opinabile citazione lolitiana, di una scolaretta che rivolge attenzioni particolari verso il maestro. Ultimo film in assoluto distribuito con pellicola da 70 mm per schermo panoramico e ridotto nella durata di 32 minuti dalla versione originale (3h, 26 min.) onde evitare la trasformazione delle sale cinematografiche in dormitori a pagamento. La M-G-M comincia a perdere colpi, dopo aver perso ormai da molti anni, smalto.

    *****



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