LINCOLN
Storico - USA - 2012 - 20th Fox/DreamWorks/Reliance/Amblin/Imagine/Office Seekers
Regia
Steven Spielberg
Cast
Daniel Day-Lewis,
Sally Field,
David Strathairn,
Joseph Gordon-Levitt,
James Spader,
Hal Holbrook,
Tommy Lee Jones,
John Hawkes,
Jackie Earle Haley,
Bruce McGill,
Tim Blake Nelson,
Joseph Cross,
Jared Harris,
Lee Pace
Sceneggiatura
Tony Kushner
(da una sezione della biografia di Doris Kearns Goodwin)
Musica
John Williams
Fotografia
Janusz Kaminski
Premi
Premio Oscar Attore (Daniel Day-Lewis) - Scenografia
Nomination all'Oscar
Film - Regia - Attore non protagonista (Tommy Lee Jones) - Attrice non protagonista (Sally Field) - Sceneggiatura - Musica - Fotografia - Montaggio - Costumi - Montaggio del suono
Nel 1865, Abramo Lincoln, 16º Presidente americano, contro ogni tipo di pressione, forte della sua volontà dettata da esigenze umanitarie, fa approvare il 13º Emendamento, quello che abolisce definitivamente la schiavitù nera in America.
La difficoltà di entrare nel meccanismo storico, senza far ricorso alla leggenda, è sempre impresa ardua, anche per Steven Spielberg, il solo, vero, autore presente nel contemporaneo di un cinema americano ormai allo sbando. Quando Spielberg abbandona avventura e fantascienza per addentrarsi nella storia o, nella politica storica, i risultati spesso appaiono non all'altezza della geniale creatività del regista, che fa comunque un film di spessore, potente, dove la figura di Abramo Lincoln esce del contesto biografico, inteso come resoconto dalla nascita alla morte e concentra l'attenzione nei suoi ultimi quattro mesi di vita, dal termine della sanguinosa Guerra di Secessione all'approvazione del fatidico 13º Emendamento, quello che sancì l'abolizione dello schiavismo in America. 150 minuti di durata sono forse troppi, o troppo pochi per mostrare realmente chi fosse Lincoln e i personaggi che lo circondavano. Il mito dell'uomo più celebrato, amato e venerato della storia americana è messo a risalto attraverso il lato intimistico familiare e la sua venatura politica, di leale ideologia, ma non per questo priva di compromessi e taciti accordi. La figurazione dell''uomo qualunque', votato alla causa, appare forzata, ma intelligentemente posta in un corale disegno di stampo teatrale, dal quale emerge umanità e un reticolo di fattori sociali legati al bisogno di pace e unificazione tra le genti. Il cast, eccezionale, con Daniel Day-Lewis magistrale nella parte di Lincoln, concede al film quel senso di concretezza e utile realismo. Tratto da una parte della biografia di Doris Kearns Goodwin, 'Team of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln', pubblicata nel 2005. Dodici nomination all'Oscar e due sole statuette vincenti: a Daniel Day-Lewis e scenografia.