Tom Hardy,
Charlize Theron,
Nicholas Hoult,
Hugh Keays-Byrne,
Josh Helman,
Nathan Jones,
Zoë Kravitz,
Rosie Huntington-Whiteley,
Riley Keough,
Abbey Lee,
Courtney Eaton,
John Howard,
Richard Carter
Sceneggiatura
Brendan McCarthy,
Nick Lathouris
Musica
Junkie XL
Fotografia
John Seale
Premi
Premio Oscar Montaggio - Costumi - Suono - Montaggio del suono - Scenografia & Arredamento
Nomination all'Oscar
Film - Regia - Fotografia - Effetti speciali visivi -
In epoca post-apocalittica, in un desolato deserto popolato da gente allo sbando senza più direttive, la lotta per la sopravvivenza è dettata da furibondi scontri tra individui di ogni specie. Mad Max, ex poliziotto solitario, si allea con Furiosa, donna guerriera con un braccio meccanico e insieme provano a contrastare il dittatore Immortan Joe, che alla testa del suo esercito privato avanza alla conquista di ogni cosa si possa depredare, belle fanciulle comprese.
Dopo Interceptor (1979), Interceptor - Il guerriero della strada (1981) e Mad Max - Oltre la sfera del tuono (1985), Hollywood resuscita la saga di Mad Max in occasione del trentesimo anniversario dall'ultima uscita, con un esorbitante videogioco, violento, spasmodico, irritante e irrilevante, dove la noia assume forma consequenziale per un film senza trama, che rileva tutti i suoi limiti, oggettivi e narrativi, costruito essenzialmente nel fragore illustrativo, con inquietanti personaggi e continuative scene di battaglie (arma prevalentemente usata: lanciafiamme a mò di chitarra) raffigurate in un eccesso di dimensioni fantastiche, che pretendono di allinearsi a modelli metaforici. L'australiano George Miller, regista dei primi tre film, torna alla carica, non si fa mancare nulla e grazie alle nuove tecnologie digitali, non presenti negli anni '80, ci da dentro di brutto; mischia l'arcaico con il barocco, sistema i personaggi in forme carnose, tutti uguali, rasati, tatuati di cicatrici, infila dentro bastiacce orripilanti, rispolvera il culto delle moto, dei camion fracassati e delle auto imperfette, mostra caverne spaventose come simbolo tra passato e futuro, ma soprattutto, usa la velocità d'azione come metodo di ritmo narrativo. Nel cast, oltre la fiammante Charlize Theron, con un paio di belle pupe al seguito e una sarabanda di mezzi pazzi, c'è Tom Hardy che sostituisce Mel Gibson e la differenza si vede. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes.