Regia Fritz Lang
Cast Paul Richter, Margarete Schön, Rudolf Klein-Rogge, Gertrud Arnold Hanna Ralph, Erwin Biswanger, Hans Carl Müller, Theodor Loos, Bernhard Goetzke, Hans Adalbert, Schlettow Georg
Sceneggiatura Thea von Harbou (da Nibelungenlied e racconti di Norse)
Fotografia Carl Hoffman, Gunther Rattau, Walter Ruttman
Sigfrido uccide il drago e bagnatosi del suo sangue diventa immortale. Sposa Crimilde favorendo l'unione tra suo fratello Gunther di Burgundia e Brunilde. Per gesto nobile Hagen di Tronjie uccide Sigfrido, colpendolo nel punto vulnerabile. Crimilde medita la vendetta. Sposa Attila, re degli Unni, e sobilla la sua gente contro i Nibelunghi. Nei disordini Crimilde muore ma prima trova il tempo per uccidere Gunther e colpire Hagen.
Una delle massime rappresentazioni del cinema epico europeo. Diviso in due parti - 'Sigfrido' e 'Crimilde' (Kriemhilds Rache e Siegfried) - è il cantico del destino e dell'ineluttabilità umana. Fiorente di teatralità (girato completamente in interni), possiede picchi di forza in ogni settore; nella vitalità delle immagini, nel barocchismo scenografico (che in parte richiama Metropolis), nel movimento delle masse, nell'uso plastico delle luci. Vitale e al contempo artificioso, è da considerare un capolavoro dell'espressionismo più puro. I tedeschi sonorizzarono la prima parte e la Reifensthal prese chiari spunti per la realizzazione del suo Trionfo della volontà, documentario kolossal sulla tenebrosa potenza militare della Germania nazista. Realizzato in due versioni: bianconero e a colori con virate cromatiche a sette toni. Rifatto con garbo da Harald Reinl nel 1967.
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