Friedrich Wilhelm Murnau
Max Schreck, Gustav von Waggenheim, Greta Schröder, Alexander Granach, Max Nemetz, Gustav Botz, John Gottowt, Max Nemetz
Henrik Galeen
(dal romanzo Dracula di Bram Stoker)
Fritz Arno Wagner
Dal suo castello nei Carpazi in Transilavania, il vampiro conte Orlok si fa condurre, chiuso nella sua cassa e a bordo di una nave infettata da ratti, al porto della città di Brema. Diffonde la peste tra la popolazione ma è colpito dalla luce dell'alba mentre si accinge a vampirizzare Ellen, fidanzata di Hutter, agente immobiliare del conte.
Il secondo in ordine di tempo e più famoso film sui vampiri; di almeno 10 categorie (o un miliardo moltiplicato all'infinito) superiore a tutti gli altri, in totale 177 - record nella storia del cinema di film realizzati su un personaggio e ben superiore ai 124 filmati in funzione dell'altro mito-horror Frankenstein - dal primo ungherese, Dracula, del 1912 all'americano Van Helsing del 2004. Friedrich Murnau (in realtà F. W. Plumpe) coglie dal romanzo "Dracula" di H. Galeen la sola sintassi letteraria e, senza farsi condizionare dal testo propone un lavoro d'alta scuola surrealista. Questa "sinfonia dell'orrore", come recita il titolo originale (Eine Symphonie des Grauens), è stabilita su una base dove poggia la realtà fisica, quindi l'habitat naturale cui piomba l'irreale, di fatto, il vampiro; il quale, con la sua presenza la sconvolge, rendendola inquieta. E la libertà visionaria che ne deriva, carica d'incubo metafisico, è il frutto del legame tra il potere della trepidazione e il fascino del male. Autentico capolavoro, anticipò il Vampyr di Carl T. Dreyer e tutto il filone vampiristico che ne seguì. Buon rifacimento nel 1979 di H. Herzog con Klaus Kinsky.
