QUO VADIS?
Drammatico - ITA/GER - 1924 - Cines/U.C.I



  • Regia
    Georg Jacoby, Gabriele D'Annunzio
  • Cast
    Emil Jannings, Andrea Habay, Raimondo Van Riel, Gino Viotti, Elga Brink, Alphonse Fryland, Lilian Hall-Davis, Bruto Castellani, Lucia Zanussi, Elena Sangro
  • Sceneggiatura
    Gabriele D'Annunzio
    (dal romanzo di Henryk Sienkiewicz)
  • Fotografia
    Kurt Courant, Giovanni Bitrotti, Alfredo Donelli

  • Nella Roma imperiale del I secolo un tribuno romano ama, ricambiato, una fanciulla cristiana. Intanto Nerone incendia la città e addossa la colpa ai cristiani, coinvolgendo nel misfatto anche i due giovani. Strage di martiri nei ludi circensi.
    Terzo dei sei film (compreso un cortometraggio francese del 1901 con 1 minuto di durata) realizzati dal celebre romanzo di Henryk Sienkiewicz. Sulla spinta dell'enorme successo derivato dal
    Quo Vadis? di Enrico Guazzoni del 1913, l'Unione Cinematografica Italiana (U.C.I.), la più grande casa di produzione europea sorta quattro anni prima, decise di produrre questo lussuoso remake affidando le prime scelte a cineasti stranieri. Regia al tedesco Georg Jakoby (coadiuvato da Gabriele D'Annunzio), operatore fotografico anche lui tedesco e cast internazionale con i nomi degli attori italiani messi per ultimo. Risultato: fiacco. Accoglienza: gelida. Insomma, un mezzo disastro riparato in parte dalle entrate della distribuzione europea. Seppur in una dimensione imponente caratterizzata da scene, costumi, ricostruzioni architettoniche, tecniche d'inquadratura notevoli (ottimi i campi lungi e angolati), il lavoro accantona il soggetto reale e sfrutta con prevalenza le figure forti, l'innalzamento "divinatorio" della romanità (zampino D'Annunzio), l'impellente bisogno di mostrare al mondo che la maniera di fare cinema è cambiato (con qualche seno nudo di passaggio). Per l'avvio promozionale, il film puntò molto sul fatto, mai ufficialmente confermato dai vertici produttivi malgrado le numerose testimonianze, che una comparsa, come nel film precedente del 1913, durante le riprese fu realmente mangiata da un leone. Rifatto in Technicolor sonoro nel 1951, versione più famosa e in tempi relativamente recenti, nel 2001, da una produzione polacca.

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    original title screen



    Diverse influenze pittoriche hanno influito sulla realizzazione di molte scene. Questo quadro di Jean-Léon Jerome ha contribuito ha realizzare la scena dei leoni al circo





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