Regia Luchino Visconti
Cast Alida Valli, Farley Granger, Massimo Girotti, Heinz Moog, Rina Morelli, Marcella Mariani,
Christian Marquand, Tonio Selwart, Sergio Fantoni
Sceneggiatura Luchino Visconti, Suso Cecchi D'Amico, Giorgio Prosperi, Carl Alianello,
Giorgio Bassani, Tennessee Williams, Paul Bowles
(da un racconto di Camillo Boito)
Musica Nino Rota
(addizionale Anton Bruckner,
Giuseppe Verdi)
Fotografia G.R. Aldo, Robert Krasker, Giuseppe Rotunno
Premi
Nastro d'argento
Fotografia
Nel 1866 contessa italiana lascia il marito per un giovane ufficiale austriaco, tanto bello quanto vigliacco e spregevole. Lui la usa ma tira troppo la corda. Si spezza quando lei, sentitasi tradita e umiliata, lo fa arrestare per diserzione e poi fucilare.
Il capolavoro assoluto di Luchino Visconti. Un dramma nel dramma; film ormai fuori dal vero registro neorealista, seppur ancora resistente alla corrente verista, con tutte le tematiche che ne conseguono. Un lavoro di vasta capacità descrittiva, capace di coniugare la realtà storica degli avvenimenti con le doti del melò, inteso come puro e viscerale racconto d'amore. Il regista scruta il periodo risorgimentale cogliendo in esso elementi di luminosità razionale e, in un'impervia risalita verso i valori morali, trova modo di distinguerli attraverso il richiamo psicologico dei personaggi. Sontuose scene, costumi sfavillanti, in un attento e calibrato gioco di luci e molta dovizia nei particolari. Per Visconti è, di fatto, l'addio definitivo al neorealismo, movimento, a detta degli storici del cinema, da lui stesso involontariamente inaugurato con Ossessione (1942).
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Original track music
Opera
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