ZARAK KHAN
Zarak - Avventura - ING - 1956 - Warwick Film Productions
Regia
Terence Young
Cast
Victor Mature,
Michael Wilding,
Anita Ekberg, Finlay Currie, André Morell,
Bonar Colleano,
Eunice Gayson,
Peter Illing,
Bernard Miles,
Eddie Byrne,
Patrick McGoohan,
Frederick Valk,
Eric Pohlmann
Sceneggiatura
Richard Maibaum
(dal romanzo di A.J. Bevan)
Musica
William Alwyn
Fotografia
John Wilcox, Cyril J. Knowles,
Ted Moore
Nell'india coloniale sotto controllo degli inglesi, figlio di un emiro locale, in disaccordo con il padre, è espulso dalla comunità. Diventa presto un fuorilegge, organizza attacchi contro le carovane e si allea con un bieco maharaja afgano. Gli inglesi gli danno la caccia, ma lui, divenuto Khan alla morte del padre, resiste, fin quando, in preda a crisi di coscienza, sacrifica la propria vita e si schiera contro l'alleato a favore dei britannici.
Dal romanzo "The Story of Zarak Khan" (1949) di A.J. Bevan, raro film, oggi praticamente introvabile, se non attraverso vecchie registrazioni, girato in India e Marocco, prodotto dalla inglese Warwick Film, studios specializzato nel dare ruoli (o ancore di salvezza) ad attori americani famosissimi ma sul viale del tramonto. C'è un vero esercito di caratteristi, azione a più non posso, alto tasso spettacolare (tre fotografi in sistema CinemaScope), condimenti convenzionali apparentati alle logiche dell'inganno e tradimento, con un Victor Mature ingrassato, comunque capace di monopolizzare la cinepresa a suo piacimento. L'impronta esotica è dettata dagli scenari al naturale e dal ballo a veli minimi della venticinquenne Anita Ekberg. Dirige alla bene in meglio Terence Young, futuro regista di vari film sull'agente 007, James Bond. Tragedia durante le riprese, per la morte sul set dello stunt Jack Keely, ucciso da un cavallo; funerali pagati di tasca sua da Victor Mature che aveva rifiutato di prestarsi nella scena. In Italia, noie con la censura per via dei manifesti e locandine considerati osceni, che ritraevano l'attrice svedese Anita Ekberg, a detta del giudice, vestita succintamente ed esposta in pose considerate offensive alla moralità pubblica, quindi, in oltraggio al pudore; sequestro del materiale in tutta Italia e multa alla casa distributrice C.E.I.A.D. Stessa sorte in Inghilterra, dove i poster, su decreto della Camera dei Lord, furono addirittura bruciati.