Stanley Baker, Jack Hawkins, Ulla Jacobsson, Michael Caine, Nigel Green, James Booth, Ivor Emmanuel, Paul Daneman, Glynn Edwards, Neil McCarthy, Patrick Magee
Sceneggiatura
Cy Endfield, John Prebble
(dal resoconto storico di John Prebble)
Musica
John Barry
Fotografia
Stephen Dade
Nel 1879, nel Natal, in Sudafrica, la tribù degli Zulu si ribella al governatorato inglese e attacca un insediamento militare britannico composto di un centinaio di soldati e alcuni civili, tra i quali un missionario protestante e sua figlia. Nel rapporto 8 a 1 la lotta è impari; il manipolo riesce a resistere ai continui e ripetuti attacchi dell'orda inferocita, ma la disfatta è dietro l'angolo.
Prodotto da Stanley Baker, protagonista, è un kolossal inglese di livello introspettivo. Da un episodio di guerra realmente accaduto, il film analizza un lasso del periodo coloniale inglese, rimanendo fuori dell'introspezione politica e da qualsiasi giudizio di natura storica. Si sofferma, al contrario, sull'aspetto caratteriale d'ogni singolo personaggio esaltandone, in un'aureola d'invincibilità, il lato eroico di ciascuno. Epico e di conseguenza appariscente, possiede tutti i carismi della spettacolarità hollywoodiana con due tracce notevoli: le riprese a campo lungo e le sequenze di battaglia, veramente ben realizzate con 5.000 comparse indigene. Rifatto nel 1979, Zulu Dawn, con Burt Lancaster, sceneggiato da Cy Endfield, qui regista.