I GIRASOLI
Anno: 1969 Produzione: ITA - FRA - URSS Compagnia Cinematografica Champion
Les Films Concordia
Mosfilm
Regia:
Vittorio De Sica
Sceneggiatura:
Cesare Zavattini Tonino Guerra
Giorgi Mdivani
Fotografia: Giuseppe Rotunno
Musica: Henry Mancini
Cast:
Sophia Loren
Marcello Mastroianni
Lyudmila Savelyeva
Galina Andreyeva
Anna Carena
Germano Longo
Nadya Serednichenko
Glauco Onorato
Silvano Tranquilli
Marisa Traversi
Gunars Cilinskis
Carlo Ponti Jr.
Pippo Starnazza
Dino Peretti
Giorgio Basso
Gianni Bortolotti
Umberto Di Grazia
Giuliano Girardi
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Sul finire della Seconda Guerra Mondiale, moglie disperata apprende dalle autorità che il marito è dato come disperso durante la tremenda campagna di Russia. Terminato il conflitto decide, da sola, di recarsi in URSS. Lo trova in Ucraina, ma sposato a una donna del posto. Fuori di se per il dolore, torna precipitosamente in Italia. Lui, anni dopo, si ripresenta e la fiamma della passione esplode nuovamente ma ormai troppo tardi; anche lei si è risposata e ha un figlio. L'addio definitivo, tra lacrime e tormenti, è inevitabile.
Il film fu accolto freddamente e con critiche prevenute; per l'impostazione, eccessivamente melodrammatica e per il contenuto, che irritò chi non accettava come dato di fatto il problema dei molti soldati italiani rimasti in URSS al termine della guerra. In più, l'ingenerosa accusa a De Sica di aver avvallato un progetto commerciale del produttore Carlo Ponti, da poco marito di Sophia Loren. In realtà, č un buon film. De Sica, al culmine della maturità professionale, ripropone tematiche neorealiste allacciate a tragedie esistenziali poste a fronte del maleficio della guerra, quella guerra che non solo uccide, ma spazza via sentimenti, famiglie e identità. Straordinaria interpretazione della Loren e almeno tre sequenze notevoli: la passerella delle fotografie, la carrellata sui campi di girasole e il finale, tristissimo addio alla stazione ferroviaria di Milano, con il treno che riporta l'ex marito e per sempre, in Unione Sovietica. Fotografia di Giuseppe Rotunno. La straziante colonna musicale di Henry Mancini, epica della solitudine, nominata all´Oscar, è parte integrante del soggetto.
   
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