ANNA LUCASTA
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Una ragazza vive nella dissolutezza e consuma la sua esistenza di giovane dai facili costumi tra i locali di Brooklyn, fin quando incontra un ragazzo che poi sposa. Ma il passato da libertina la ossessiona e per paura che il marito venga a conoscenza dei suoi trascorsi, lo abbandona e fugge con un altro uomo. Sarà proprio il marito a ritrovarla e dopo averla perdonata, la riaccoglie in casa.
Dall'omonima piéce teatrale di Philip Yordan, qui sceneggiatore, in scena a Broadway nel 1944, opera ispirata al ´Anna Christie´ di Eugene O'Neill, premio Pulitzer del 1922, un dramma passionale dai risvolti prevedibili, comunque ben congegnato nel collegamento tra i vari personaggi, per una storia che tende a scrutare il tormento interiore e l'azione morale. Paulette Goddard, che sostituì Susan Hayward impegnata in tre film nello stesso anno, sprigiona fascino e appare perfetta nel suo ruolo (da seguire la famosa scena dove gioca con le bolle di sapone all'interno di una vasca da bagno). Ottimo contribuito dei caratteristi, attraverso prove notevoli di John Ireland, Broderick Crawford e Mary Wickes. Per motivi di convenienza, con lo scopo di non sfociare in polemiche di stampo razziale, la protagonista è bianca e polacca e non nera, come nella versione teatrale e nel remake del 1958, Anna Lucasta - La ragazza che scotta, di Arnold Laven, con Eartha Kitt, attrice americana di colore. Rifatto per la televisione con un tv-movie nel 1977, di produzione greca.

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