BERSAGLIO UMANO
The Clay Pigeon
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Svegliatosi dal coma ma ancora in preda ad amnesia, ex reduce internato in un campo di concentramento giapponese è accusato di tradimento e di aver ucciso, durante la prigionia, un suo commilitone. Rischia la pena di morte dalla corte marziale; fugge nel tentativo di discolparsi, ma finisce invischiato in una situazione ad alto rischio. La prova dell'innocenza è all'interno di una valigetta che tutti vogliono.
Dal soggetto di Carl Foreman, tratto da una vicenda reale, Richard Fleischer, nell'epoca RKO diligente attuatore di sceneggiature, fa un noir teso nell'assunto introspettivo, con variazioni sui temi dell'amnesia, travaglio interiore causato della guerra, ricerca della verità. Poco chiaro nell'illustrazione narrativa, è da apprezzare per il clima torbido che circonda la vicenda (notevoli scenari notturni nella Chinatown di Los Angeles) e per i personaggi, distanti uno dall'altro nella propria struttura psicologica. Nell'impostazione, assomiglia a Il mistero del falco (1941) di John Huston e nella scena finale del treno a L'ombra del dubbio (1943) di Alfred Hitchcock. Girato a basso costo con cast di seconda fascia, dura poco più di un'ora. Riedizione italiana nel 1957 con titolo Il piccione d'argilla, da non confondere con l'omonimo poliziesco del 1971.