Agente di una compagnia d'assicurazioni si innamora di un'avvenente signora e insieme organizza l'omicidio del marito con lo scopo di incassare i centomila dollari dell'assicurazione sulla vita, inseriti da contratto, nella clausola di doppia indennità. Il piano riesce; ma un detective, amico dell'agente, continua ad investigare.
Considerato, insieme a Viale del tramonto, uno dei massimi vertici del film noir d'ogni tempo. Tratto dal romanzo "Three of a Kind" (1943) di James M. Cain, a sua volta ricavato da un fatto di cronaca vera a riguardo di una donna, tale Ruth Snyder, condannata a morte per omicidio del marito nel 1920, raccontato in retrospettiva flashback attraverso la voce off del protagonista, è un intreccio passionale e claustrofobico, appoggiato sul tema del male e su ciò che lo circonda: l'avidità, il malessere sociale, il guasto interiore. Un trio d'attori formidabile e primo grande successo di Billy Wilder come regista. Fanno il resto, l'eccezionale fotografia in bianco e nero, qualificante nello stile d'inquadratura e l'ossessiva quanto inesorabile colonna sonora di Miklos Rozsa, all'inizio considerata dalla Paramount fuori degli schemi, ma poi ripresa nella linea da diversi compositori in altri film di grafia nera. Tagliata la sequenza finale, impressionanate, relativa all'esecuzione del protagonista nella camera a gas, in osservanza alle regole censorie del codice Hays. Titolo italiano ambivalente: dichiara il calore per il denaro, vera anima del mondo e nello stesso spazio individua il cliché del momento, quello della dark lady annientatrice dell'uomo.