Impossibilitato a lasciare la città per via dell'improvviso straripamento di un fiume, assassino di una donna, uccisa accidentalmente con la limetta delle unghie dopo un diverbio e poi fatta credere morta caduta da un treno, ripara in una pensione familiare. Non sa che la sorte lo consegna in un casa che è anche la residenza di un ragazzo, il solo testimone oculare del crimine. Sentendosi perso, tenta di ucciderlo.
Inedito in Italia (e ad oggi introvabile), questo b-noir di produzione indipendente, realizzato a basso costo, è un vero gioiellino del crime-movie. Di breve durata (51 minuti), non eccelle nel dialogo (spesso sostituito dalla voce-off) ma il clima è torbido, perfettamente idoneo alla storia, che agisce nel mistero e nel presentimento, in un disegno posto ai confini dell'irreale, centrato sulla figura di un vecchio, che mette in guardia le donne dal pericolo incombente, puntualmente verificato. Il sospetto circonda i protagonisti ed assume forme di inquietante terrore; l'occultamento della verità si contrappone al complesso di colpa, in un percorso angoscioso che non conosce fine. Attori di minima credibili, numerosi colpi di scena e diverse sequenze notevoli, come quella del ragazzo rinchiuso nell'armadio dall'assassino, il quale fa credere alla madre che il figlio è fuggito.
USA - 1948
Regia
Lew Landers
Sceneggiatura
Jerome Todd Gollard
Fotografia
Allen G. Siegler Musica
Leon Klatzkin Cast
Charles Russell
Mary Beth Hughes
Dale Belding
Billy House
Fritz Leiber
Nana Bryant