Squilibrato fugge dal manicomio criminale dove era rinchiuso e insieme alla sua banda si insedia nella casa di uno psichiatra. Tiene in ostaggio i presenti, ma il medico a poco a poco riesce a liberarlo dalle turbe ossessive che lo perseguitano.
Dal dramma 'Blind Alley' di James Warwick, remake di Vicolo cieco (1939) diretto da Charles Vidor con Ralph Bellamy e Ann Dvorak. Dopo il precedente e Io ti salverò (1944) di Alfred Hitchcock, Hollywood torna al concetto della psicanalisi freudiana in un film a tinte scure dominato da climi fittizi che promettono sciagure e dai due personaggi principali, lo psicologo (Lee J. Cobb) e il folle (William Holden), per altro ben interpretati. Anche se datato nell'esposizione didattica, è un buon thriller, probabilmente accademico, ma capace di offrire spunti riflessivi accompagnati da dialoghi mai prolissi, un'ottima fotografia in bianconero e la scena del sogno, di ottimo effetto. Contribuì all'ascesa di quel genere nero incastrato nel registro della personalità deviata, che diede vita a numerosi film allacciati al tema del sequestro; tra i tanti, da ricordare Ore disperate (1955) con Humphrey Bogart e Fredric March, dal quale William Wyler prese numerosi spunti sia da questo che dal precedente Vicolo cieco. Versione italiana conosciuta anche con il titolo o, in alcuni casi sottotitolo, All'alba non sarete vivi.
USA - 1948
Regia
Rudolph Maté
Sceneggiatura
Philip MacDonald
Michael Blankfort
Albert Duffy adattata da Malvin Wald e
Oscar Saul
dal dramma di James Warwick Fotografia
Joseph Walker Musica
George Duning Cast
William Holden
Nina Foch
Lee J. Cobb
Adele Jergens
Stephen Dunne
Lois Maxwell