Dopo aver abbandonato il marito, medico di provincia, donna ambiziosa vuole sposare un ricco industriale con il quale ha da tempo una tresca. Lui gli preferisce un'altra ragazza che però lo abbandona. Mentre lei ottiene il perdono dal marito e torna con lui, l'amante si rifà sotto ma la donna è incinta del marito. Esplode nuovamente la passione; lei tiene tutto all'oscuro ma chiede al consorte di farla abortire, prendendone un no secco. Fugge dopo aver ucciso un dirigente dell'amante venuto a conoscenza del suo stato di gravidanza. Prova a raggiungere la sua fiamma ma, in preda alla febbre e ferita, muore lungo la strada.
Dal romanzo omonimo (1948) di Stuart Engstrand, un film nerissimo e gravemente offensivo, soprattutto per il tema dell'interruzione volontaria della gravidanza, che fece drizzare i capelli ai benpensanti di Hollywood, in un epoca dove il termine aborto (in sede familiare) non poteva essere neppure pronunciato. La speranza che tramuta gli animi e ti trasforma in assassino, è il nocciolo di questo melodramma a tinte tragiche, reso alla grande soprattutto per la verve di Bette Davis, che circuisce, soggioga e infine plasma a suo piacere il personaggio principale, donna bramosa e assuefatta del vivere normale, sempre alla ricerca del sogno di grandezza che alla lunga illude e poi uccide. La regia di King Vidor è impeccabile, l'ambiente è pervaso da arie inquiete impresse in situazioni lascive e compromessi disagevoli. La distribuzione italiana le appioppò un titolo 'ossequiosamente' corretto.
USA - 1949
Regia
King Vidor
Sceneggiatura
Lenore J. Coffee dal romanzo di Stuart Engstrand Fotografia
Robert Burks Musica
Max Steiner Cast
Bette Davis
Joseph Cotten
David Brian
Ruth Roman
Minor Watson
Dona Drake
Regis Toomey
Sarah Selby