LO SPARVIERO DI LONDRA
Lured
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Nei primi anni del '900, a Londra, poeta pazzo, appassionato di Baudelaire, semina il terrore con l'uccisione in serie di sette ragazze contattate tramite falsi annuci e ogni delitto è precedentemente annunciato alle autorità attraverso l'invio di una poesia non firmata. La polizia, inizialmente impotente, convince una ballerina, amica di una delle vittime, a far da esca per intrappolare l'assassino.
Remake americano de L'imboscata (1939) firmato da Robert Siodmak al suo ultimo impegno francese prima del trasferimento negli USA. Douglas Sirk, regista non avvezzo al noir, nel decennio a seguire incontrastato dominatore del melodramma strappalacrime, ridisegna con la matita copiativa il film precedente; si affida a un cast di lusso e dirige senza grandi variazioni, rispetto all'originale, questo film attestato sul tema del serial-killer, specifico soggetto che Hollywood mise a sequenza dalla metà degli anni '40, poi abbandonato e voluttuosamente ripreso negli anni '90 a grandi ritmi produttivi. Tutto si muove attorno ad atmosfere tenebrose calibrate nel segno del pericolo e una folta galleria di personaggi inquietanti rafforza ancor più una storia intrecciata dal sospetto continuativo e da latenti situazioni sadico-morbose ad impronta efferata. Notevole apporto degli attori, di gran nome, molto esperti nel nero: George Sanders, Boris Karloff, Charles Coburn, Lucille Ball, Cedric Hardwicke e Joseph Calleia. Per questi generi di film, è sempre Londra il punto di riferimento, che ben si presta per lo sviluppo di una trama stabilita sulla minaccia, grazie ai suoi elementi decisivi naturalizzati nei simboli: nebbia (emblema del pericolo), età vittoriana (che poco garantisce la sicurezza privata), stile gotico (classico nel riferimento all'horror), ma soprattutto perchè Londra diede i natali al primo serial killer della storia, Jack lo squartatore. Fu un clamoroso insuccesso di pubblico.

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