TUTTI GLI UOMINI DEL RE
All the King's Men
*****

Uomo qualunque del Sud scala i vertici della politica, attraverso pubbliche denunce sul marcio e la corruzione congeniti nel sistema democratico americano. Eletto governatore della Louisiana, per mantenere il proprio posto e combattere gli avversari, usa gli stessi sistemi da lui denunciati in campagna elettorale. Abbandonato dai suoi sostenitori e da una parte di fidati collaboratori, finisce vittima di un attentato.
Dal romanzo premio Pulitzer 'All the King's Men' di Robert Penn Warren pubblicato nel 1946 e rieditato nel 1996, Roben Rossen, senza badare a mezzi termini, va dritto al nocciolo e fa un film di querela sociale contro gli apparati governativi dello Stato, inebriati dal potere e colpevoli di corruzione. Attuale al tempo e forse ancor di più oggi, è un lavoro a tinte scure impregnato di vivo pathos, coraggioso e responsabile, forzato di una polemica non fine a se stessa o ideologicamente prevenuta, ma centrata su obiettivi concreti, sul vizio privato, l'ambizione che non conosce freni e sull'enigmaticità del vincolo umano che non riesce a sottrarsi al guasto della realtà costituita. Girato prevalentemente in esterni con un'ottima squadra di attori, tra i quali spicca Broderick Crawford, perfetto nell'ambivalente ruolo del governatore. Acclamato da critica e pubblico, sette nomination e quattro Oscar, con statuetta alla debuttante Mercedes McCambridge; ma quando Robert Rossen fu costretto a fuggire dagli USA, caduto nella gogna delle liste nere del macchartismo, l'accusa di antiamericanismo dettata contro di lui fu elevata prendendo spunto proprio da questo suo film.

comments powered by Disqus