IL DELITTO PERFETTO
Dial M for Murder
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Temendo che la ricca moglie possa divorziare e, di conseguenza, diseredarlo, marito mantenuto assolda un killer non professionista per farla uccidere; ma l'impresa fallisce. Lei uccide il sicario e il marito, a finto malincuore, non fa nulla per evitargli l'arresto per omicidio. Lui, ormai convinto di averla fatta franca, commette un'ingenuità che lo porta inesorabilmente al patibolo.
Tratto dallo script di Frederick Knott - originariamente scritto come sceneggiato per la televisione BBC, (primo caso nella storia del cinema) poi rappresentato in teatro, nel West End e poi a Broadway nel 1952 accompagnato da grande successo - girato totalmente in interni, è un giallo calcolato sul meccanismo perfetto della suspance, con articolazioni concatenate in una serie continua di colpi di scena, tendenti ad esaltare il concetto secondo il quale non esiste alcun delitto che possa dichiararsi perfetto. Pregevole il finale, in stile teatrale, dove l'intrigo è svelato da immagini, accompagnate da una chiarificatrice conversazione tra i personaggi. Memorabile la sequenza del tentato omicidio, la sola del film in 3D, dopo che i produttori rigettarono il progetto che prevedeva l'intera pellicola filmata attraverso il sistema tecnico tridimensionale e in Technicolor. La Dark Lady è sostituita da un uomo, Ray Milland, che Hitchcock trasforma in eroe perverso e seducente, al quale la moglie, circuita dal dubbio, non riesce ad equilibrare i propri sentimenti, intrisi tra disprezzo, affetto e perdono. È il terzo lavoro hitchcockiano di Grace Kelly insieme a La finestra sul cortile dello stesso anno e prima di Caccia al ladro (1955). Remake con analogo titolo italiano nel 1998 di Andrew Davis (A Perfect Murder) con il trio Michael Douglas, Gwyneth Paltrow, Viggo Mortensen.

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