GIUNGLA D'ASFALTO
The Asphalt Jungle
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Genio della rapina, appena uscito da galera, si mette in contatto con un ricco avvocato finanziere della malavita, proponendogli il suo piano per svuotare una gioielleria. Il colpo riesce ma il tradimento è in agguato.
Un punto d'arrivo per i fans di John Huston. Caper-movie di fattura superiore, tanto è spontaneo nell'analisi delinquenziale ed espressionista nel movimento. Assai efficace nel tema dell'amicizia e nella giustificazione del crimine compiuto come necessità di sopravvivenza. Nella strabiliante fotografia di Harold Rosson emerge l'arte del dire; il proscenio della giungla metropolitana, vede la caccia all'uomo trasformarsi a poco a poco in uno spietato "tutti contro tutti", dove nessuno ha più speranza di fuga o di salvezza. Storia ben articolata tenuta su da personaggi realistici, nei quali è disegnato alla perfezione il profilo psicologico. Attori da incorniciare; su tutti: Louis Calhern, Sam Jaffe, la rivelazione Sterling Hayden e l'esordiente Marilyn Monroe. Non c'è musica nel film, se non nei titoli e nel finale; frutto di un accordo tra regista e compositore. Influenzò notevolmente il cinema gangsteristico del futuro. Rifatto tre volte: buono in chiave western con Gli uomini della terra selvaggia (1958), male con Rapina al Cairo (1962) e I diamanti sono pericolosi (1972).