Scafista sbarca il lunario affittando il suo battello a turisti dediti alla pesca di alto bordo. Quando è ingaggiato da una coppia che fugge senza pagarlo, rimasto in bolletta sulle coste messicane, accetta di trasportare un gruppo di clandestini cinesi sul litorale americano. Ma la banda, per non avere testimoni, decide di ammazzarlo non appena sbarcati. Lui mangia la foglia e li uccide tutti.
Dal romanzo ´Avere e non avere´ (´To Have and Have Not´ pubblicato nel 1936, prima edizione italiana Oscar Mondadori nel 1968) di Ernest Hemingway, remake di Acque del Sud (1944) di Howard Hawsk. John Garfield, al suo ultimo film alla Warner prima di finire nella lista di proscrizione macchartista, non è certo Humphrey Bogart, ma Michael Curtiz riesce ugualmente ad infondere nel personaggio il giusto senso dell'uomo ambiguo e disperato, privo di moralità e continuativamente in preda al pericolo costante. Lo spirito narrativo si appoggia a tematiche collettive (l'ingiustizia del delinquere per sopravvivere), al senso di colpa e al desiderio di espiazione. A differenza del testo originale, la sceneggiatura rivaluta il protagonista, legittimandone la condotta, estremo fine posto a difesa della propria esistenza. Il punto di forza è nella perfetta messa in scena, soprattutto per le sequenze in esterni, descritta tra azione e avventura, segnata nel grigiore di atmosfere minacciose. Memorabile finale, con primo piano posto sul bambino, figlio dell'aiutante dello scafista morto ammazzato. Rifatto da Don Siegel nel 1958 con Agguato ai Caraibi.