RIVOLTA AL BLOCCO 11
Riot in Cell Block 11
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In una prigione americana, prima della riforma carceraria, gruppo di detenuti si ribella per le condizioni disumane nelle quali sono costretti a scontare le proprie pene. Il promotore della rivolta, riesce ad ottenere garanzie da parte del direttore e, nell'immediato, anche il governatore dello stato appoggia le sue richieste. Torna la pace a condizioni accettabili, ma per il capo delle rivolta non ci sarą perdono.
Girato in sedici giorni a basso budget all'interno dello State Prison di Folsom, in California, con ausilio di veri carcerati in ruoli di comparse, diretto da Don Siegel, alla sua prima importante regia, è tra i migliori film aderenti al sottogenere prison-movie, superiore anche a Fuga di Alcatraz, dello stesso Siegel girato nel 1979, con Clint Eastwood. Ispirato alle violente rivolte che nel 1952 devastarono gran parte delle prigioni americane, famosa quella del carcere di Jackson, nel Michigan, quando circa 2000 detenuti tennero in ostaggio per 5 giorni tredici secondini, si distingue per l'agitato stile documentale e per l'esposizione claustrofobica e violenta, ricco di scene d'azione intrecciate da avvenimenti di cronaca, il tutto impresso in un modello di chiara evidenza sociale. Prodotto dalla indipendente Allied Artists per Walter Wanger, che nel 1951 scontò in carcere quattro mesi di detenzione per aver sparato all'amante della moglie; esperienza che lo segnò profondamente. Ottima prova di Neville Brand, nella parte del capo dei rivoltosi, ma tutto il cast si mostra efficiente; tra questi, presente Leo Gordon, nel passato arrestato per rapina a mano armata e condannato alla pena di cinque anni, scontati nell'adiacente carcere di San Quentin.

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