L'UOMO DAL BRACCIO D'ORO
The Man with the Golden Arm
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Pokerista, convinto che la moglie paralitica è incatenata sulla sedia a rotelle per sua colpa, cerca riparo nella droga. Ma quando lei uccide e poi si suicida, esce finalmente dal tunnel e tenta di rifarsi una vita.
Violando il codice di commissione Hays sull'autocensura, Otto Rreminger costruisce un film sulla droga, in particolare eroina, tematica mai affrontata prima dal cinema hollywoodiano. Lo fa usando stereotipi, non entra mai nel dettaglio con forme moraliste o smanie sociologiche, preferendo agire più sulla personalità piuttosto che nel concetto. Il film è articolato e ben distribuito in una narrazione serrata, articolata sul personaggio principale immerso in un mondo infernale da cui è impresa ardua uscirne. Il finale restituisce fiducia, seppur velata dall'incapacità d'adeguamento a una nuova esistenza. Scritto a più mani, con decisiva impronta di Ben Hetch non accreditato. Attori, tutti, sulle righe. Primo successo del compositore Elmer Bernstein attraverso una colonna sonora a tutto jazz; anche questo, primo caso nel cinema.

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