Abile procuratore distrettuale cade in disgrazia quando fa condannare a morte un innocente. Trova conforto nell'alcol e nell'avvocatura, dove inizia a difendere loschi individui. Tirato per il bavero verso il crimine organizzato ci ripensa e torna nella legalità.
Dal dramma teatrale 'The Mouthpiece' di Frank J. Collins in scena nel 1931, portato sugli schermi l'anno successivo con analogo titolo diretto da James Flood e Elliott Nugent e rifatto da Vincent Sherman nel 1940 con L'uomo che parlò troppo, un legal-criminal-movie che si regge in piedi per la monumentale presenza di Edward G. Robinson e altri attori di navigata esperienza. Malgrado lo script firmato da due penne illustri di Hollywood, W.R. Burnett e James R. Webb, la trama si asseconda nelle varie aule di tribunale, vive di una velocità incontrollata, confusa da troppi giri inutili veramente sconcertanti. Vale per l'assunto di riflesso, determinato da complessi di colpa, ambiguità d'agire, soffocato desiderio di riscatto. Da ricordare la sparatoria in strada prima del processo finale, unica scena d'azione presente nel film. Esordio di Jayne Mansfield, che la Warner infilò dentro di prepotenza a misura di Marilyn Monroe in Giungla d'asfalto (1950).
USA - 1955
Regia
Lewis Allen
Sceneggiatura
W.R. Burnett
James R. Webb dalla piéce di Frank J. Collins Fotografia
J. Peverell Marley Musica
Max Steiner Cast
Edward G. Robinson
Nina Foch
Hugh Marlowe
Jayne Mansfield
Albert Dekker
Howard St. John
Ellen Corby
Edward Platt
DeForest Kelley