GANGSTER STORY
Bonnie and Clyde
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Dallas, 1933. Ladro d'auto e cameriera si uniscono e organizzano, con altri banditi, una serie di rapine in varie banche dello stato. Diventano famosi ma la notorietà dura poco; la polizia gli tende un agguato e segna la loro fine sotto raffiche di mitra.
Film di culto che, sul finire degli anni sessanta, reintrodusse il linguaggio del gangster-movie. Da una sceneggiatura progressista, Arthur Penn raffigura in Bonnie e Clyde non una semplice coppia assetata di denaro, ma due amanti che hanno deciso di combattere un sistema logoro e sfruttante. Le loro azioni sono calcolate e messe a punto esclusivamente contro i detentori del potere monetario. Una guerra personale, o meglio, una sorta di crociata contro il perbenismo. Innovatore anche tecnicamente, per la maniera di esibire l'immagine fragorosa, il sangue, l'uso del rallenty, il dialogo moderno. Di questo genere è una colonna portante e nel 1972, Sam Peckinpah ne trasse diversi spunti per realizzare il suo Getaway. Attori super. All'uscita dettò scandalo per la violenza scioccante, al culmine del suo lento movimento in una sorta di danza della morte e per la sua miscela di commedia umoristica con brutali uccisioni. Controverso anche per la rappresentazione di una relazione sentimentalmente virulenta condensata tra l'impotenza di Clyde e il virgulto sessualmente aggressivo di Bonnie. Fu il primo smash-hit della storia del cinema, con una sequenza che all'epoca destò notevole impressione, perchè mai girata precedentemente: una pistola spara il colpo e il proiettile colpisce il bersaglio umano nella stessa inquadratura; per questa scena il Codice Hays intervenne classificando il film come X, ma senza apporre tagli alla pellicola.