
Il suo vero nome era Oscar Boetticher jr. Dopo gli studi alla Ohio State University, si afferma come uno se non il migliore specialista del b-western. Inizialmente sotto contratto prima con la Colombia e poi con la Monogram, dove è accreditato con il suo vero nome, appassionato delle arene e dei toreri (è stato matador professionista in Messico), offre la propria consulenza nella realizzazione di Sangue e arena di Rouben Mamoulian del 1941, prima ancora di intraprendere la carriera di regista. La metodologia di base nella realizzazione dei suoi film, è spesso apparentata al gangster-movie e il personaggio principale viene identificato in una barriera che frappone l'etica alla considerazione dell'eroismo, dettata principalmente da forme che attraversano il pessimismo e la solitudine. In questo, Boetticher è stato un grande precursore del ´western moderno´ (John Wayne ne era un fan e Clint Eastwood si è espresso al suo modo di dirigere), all'epoca non capito nel profondo del messaggio, ma sicuramente rivalutato a posteriori. Dopo una serie di film minori, passato sotto la dipendenza della Ranown, dirige una buona quantità di film interpretati da Randolph Scott e, successivamente, negli anni '50 con la Universal, ancora western e generi avventurosi nei quali si mettono in mostra attori emergenti come Rock Hudson, Lee Marvin, Audie Murphy e Robert Ryan. In seguito lavora anche per la televisione ("The Rifleman"), ma quando decide, nel 1972, di finanziare un documentario sul torero messicano Carlos Arruza, iniziano i guai. Il prodotto è un flop gigantesco che porta il regista sull'orlo della miseria. Abbandonato da Hollywood, è arrestato per debiti, ma scontata la pena è nuovamente rinchiuso, questa volta in manicomio per evidenti stati depressivi acuti. Negli anni '60, ristabilitosi, tenta nuovamente l'approccio con il cinema, questa volta solo da sceneggiatore, ma le idee sono annebbiate, la voglia di ricominciare è scarsa e i produttori lo evitano in tutte le maniere. Muore a 85 anni, nel 2001. Tre matrimoni e due divorzi; inizialmente con Emily Erskine Cook (due figli, Georgia e Helen), poi con Debra Paget, quindi con Mary Chelde, il solo senza separazione ufficiale e durato fino alla morte di lui. Ha intrattenuto relazioni sentimentali con le attrici Karen Steele e, a seguire Elsa Càrdenas.
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