Il suo nome completo era Cecil Blount DeMille, indifferentemente scritto DeMille o De Mille. Insieme a D.W. Griffith (e forse anche più di lui) è considerato il regista monumentale americano, quello delle superproduzioni e il più incline al genere epico-storico, trasmesso nella sua carriera attraverso sontuose realizzazioni colossali. Artisticamente nasce come attore di teatro, seguendo la compagnia mobile fondata da suo padre e con la quale ha spesso lavorato in tamdem al fratello, William Churchill DeMille, commediografo. Passa al cinema muto, dove appare in un solo cortometraggio d'epoca, The Squaw Man del 1914. Nello stesso anno - dopo che nel 1912 aveva fondato lo studios DeMille Play Company, immediatamente annesso alla Jesse Lasky Feature Company - entra nel consorzio Paramount (che sostituì il nome della precedente casa cinematografica) gestito da Samuel Goldwyn e Jesse Lasky, abbandonando definitivamente il ruolo di attore per dedicarsi a produzione e regia; carriera susseguentemente arricchita da altre funzioni come quella di sceneggiatore, montatore e doppiatore (in molti suoi lavori la voce narrante è sua). Spazia un pó in tutti i generi, partendo dal western per completarsi nel film storico d'aspetto biblico-religioso (Giovanna d'Arco, Il Re dei re, I Dieci Comandamenti in epoca del muto e Cleopatra, Il Segno della Croce, I Crociati, Sansone e Dalila, ancora I Dieci Comandamenti nel periodo del sonoro), dove trova la sua triplice dimensione espressiva rappresentata da sfarzosità esteriore, enorme movimento di massa, grandioso spettacolarismo scenico dei set interni, oltre un'attenta analisi storica degli avvenimenti narrati, spesso affidata più a studiosi che non a sceneggiatori di professione. La grande cura del particolare unita all'attenzione nella ricreazione dei costumi d'epoca e degli arredi (solitamente ricavati da esposizioni di pittura classica), sono stati i due grandi aspetti che contribuirono a rendere sfavillanti anche film di fattura complessiva insignificante. Proprio quest'innata megalomania rivolta al contorno più che al contenuto, ha fatto sì che la quasi totalità dei suoi lavori fosse poi identificata in un vero marchio di fabbrica. Lo sviluppo tematico nella maggior parte dei lavori - comunemente coadiuvati nel soggetto da Jeanie Macpherson - è arricchito da accenti che richiamano violenza, erotismo assai rappresentato e poco latente, desiderio di vendetta e bramosia incontrollata. Probabilmente l'archetipo dei film correnti, ma da lui rappresentati in un'epoca dove la censura controllava non solo le immagini ma anche i dialoghi; quindi, per questo, un vero innovatore e libero artista capace di rappresentare simbolismi reali nell'innata curiosità dello spettatore. Potente amministratore e uomo di punta dello star-system, autorevole personaggio della Paramount, si circonda di centinaia tra tecnici e operatori, oltre i migliori attori. Per un film, attraverso un metodo calcolato, fa volare il budget produttivo ad altissimi costi per poi, tramite una capiente stesura pubblicitaria, ricavarne il doppio, se non il triplo, del denaro investito. Oltre i citati kolossal storico-biblici, da ricordare le maxiproduzioni per film avventurosi; da La conquista del west a I filibustieri, da La via dei giganti a Giubbe rosse, da Vento selvaggio a Gli invincibili, fino al bellico-drammatico La storia del Dottor Wassel e il circense Il più grande spettacolo del mondo. Durante gli anni del maccartismo, si schiera dalla parte del senatore promotore della ´caccia alle streghe´ contro artisti sospettati d'ideali di sinistra o filo-comunisti. Nel 1950 recita se stesso nel film di Billy Wilder, Viale del tramonto, percependo 10.000 dollari per 3 minuti d'apparizione. Termina la sua attività di regista nel 1956 con il già citato I Dieci Comandamenti e nel 1958 si ritira definitivamente dalle scene dopo aver prodotto I bucanieri (remake del suo I filibustieri) dove affida la regia all'attore e suocero Anthony Quinn. Sposato con l'attrice Constance Adams dalla quale ha avuto una figlia, Cecilia, attrice scomparsa nel 1984; nel corso del lungo matrimonio la coppia ha poi adottato altri tre figli: Katherine, Richard e John.
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