
Figlio di Max Fleischer, produttore con oltre 600 film, disegnatore della Walt Disney, nonché regista e attore nel periodo del muto. Studia psicologia al Brown University di Providence nel Rhode Island e in seguito arte drammatica alla Yale School of Drama nel New Haven, Come la maggioranza degli artisti americani, parte dal teatro, dove realizza un proprio gruppo di attori esibendosi in tournée locali. Dall'inizio degli anni '40, sotto contratto con la RKO, svolge mansioni di montatore, specialmente per gli archivi storici del silent-movie. Inizialmente regista di cortometraggi, passa alla regia vera nel 1948 dedicando la sua opera quasi esclusivamente al noir, facendosi apprezzare per le direzioni di Bersaglio umano, Seguimi in silenzio, Trapped, Sterminate la gang e, soprattutto per Le jene di Chicago, crime-movie ad inseguimento realizzato su un treno. Nel cinema, la sua concezione sta nell'alternanza dei generi, dove si esprime con facile eclettismo passando dal melodramma (L'altalena di velluto rosso) al dramma vero (Sabato tragico), con efficaci escursioni nel war-movie (I diavoli del Pacifico, Tora! Tora! Tora!), nel western (Bandido!), nel film storico-in costume (I vichinghi, Barabba), nell'avventura (20.000 leghe sotto i mari) e nella fantascienza (Viaggio allucinante, 2022: i sopravvissuti). D'ideologia progressista, ha testimoniato, pur sempre con cautela, il disagio della quotidianità media americana attraverso impronte di carattere introspettivo (isolamento e inquietudine), non lasciando mai da parte stoccate alla glorificazione eroica delle forze armate USA e sulla corsa al denaro, sempre perpretata sotto forma di puro interesse personale. Sempre pronto a dar corpo a progetti sul fantastico, abilissimo nel dirigere gli interpreti, ma anche grande tecnico di ripresa, ha saputo convivere nel cinemascope come pochi altri colleghi, esaltando in questo metodo l'uso monitorato nella sincronia cromatica del Technicolor sempre tesa alla spettacolarità delle scene. Negli ultimi anni di carriera non è più riuscito a trovare gli stimoli di un tempo; vittima del cinema commerciale, si è avventurato nel tridimensionale (Amytiville 3D, 1983), ma globalmente ha complimentato gran parte dei suoi lavori nell'insuccesso. Sposato a Mary Dickson dalla quale ha avuto due figli, Bruce e Mark.
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