Premi: Golden Globes (Nomination: Musica - Canzone: "Call Me")
Regia: Paul Schrader
Cast: Richard Gere,
Lauren Hutton,
Hector Elizondo,
Nina Van Pallandt,
Bill Duke,
Brian Davies,
K Callan
Sceneggiatura: Paul Schrader
Fotografia: Giorgio Moroder
Musica: John Bailey
Giovane escort si offre, ben remunerato, a signore di rango. Una di queste, moglie di un politico d'alto bordo, se ne innamora e quando lui è nei guai, incastrato da ´colleghi´ omosessuali per un omicidio non commesso, lo salva, esponendosi oltre ogni limite.
Dramma a tinte fosche di una furbizia sorprendente, ciò nonostante gradevole per piglio narrativo e valide interpretazioni. Criminalità romantica raccontata attraverso una storia che sta in piedi con le stampelle, ma ben imbastita nell'affrontare situazioni di puro verismo allacciate a tematiche costruite sulla forza del denaro, sulla necessità del castigo e il bisogno d'amore. Alla sua uscita il film riportò notevole successo di pubblico e in parte anche di critica: per il tema audace, nuovo e accattivante, per l'affascinante ambientazione, i dialoghi mai prolissi e per la totale assenza di volgarità. Richard Gere, preferito a John Travolta inizialmente prima scelta di Paul Schrader, è qui al suo primo vero ruolo; eletto ´sex symbol´ internazionale, gira mezzo nudo, cambia abiti e cravatte, ma ci sa fare. La canzone "Call Me" (Giorgio Moroder - Deborah Harry, performance di Blondie) fece il tour del mondo sempre ai primi posti delle hit.
Lo scandalo
Da un pò tutti giudicato come film scandalo dell'anno, in realtà di scandaloso possiede poco o nulla. Non offende, poichè non esiste alcuna scena di sesso esplicito, ma sicuramente turba per la cruda esposizione di un ambiente femminile piegato dalla necessità di espletare il bisogno del sesso ricorrendo in quello a pagamento, alla stessa maniera di un prodotto acquistato al supermarket. Negli USA indignà un po' tutti: l'ambiente femminista (la donna come maîtresse o pronta a pagare il servizio per vincere una solitudine nascosta), circoli omosessuali (il gay è rappresentato solo a livello mercenario) e politici (per le ramificazioni nel ´giro´ e la protagonista annoiata che distrugge la carriera del marito). In Italia, vietato ai minori di 18 anni e solo per i mezzi nudi di Richard Gere e Lauren Hutton; tale divieto non fu mai tolto malgrado il passaggio di tre revisioni ministeriali, dal 1981 al 1992; semplicemente assurdo.