Cast: Rudolf Klein-Rogge,
Gustav Diessl,
Rudolf Schündler,
Oskar Höcker,
Theo Lingen,
Camilla Spira,
Paul Henckels,
Otto Wernicke
Sceneggiatura: Fritz Lang, Thea von Harbou (da personaggi creati da Norbert Jacques)
Fotografia: Karl Vash,
Fritz Arno Wagner
Musica: Hans Erdmann, Walter Sieber
Nell'intento di creare un'organizzazione criminale che si propone di sovvertire l'ordine sociale, il dr. Mabuse, internato in manicomio, ipnotizza il direttore, il quale sotto la sua influenza è complice di efferati omicidi. Un detective scopre la tresca e mentre Mabuse rimane ucciso, il direttore diventa folle.
E' il sequel de Il dottor Mabuse, muto del 1922, secondo film di un trittico chiuso nel 1960, al ritorno del regista in Germania, con Il diabolico dottor Mabuse. E' l'ultimo film tedesco di Fritz Lang, prima dell'espatrio temporaneo negli USA via Francia, scritto dalla moglie Thea von Harbou che rimase in patria obbediente ai dettami nazisti. Pura arte figurativa congiunta al realismo compiuto, influenzato dalla Neue Sachlichkeit (nuova oggettività), corrente sorta nei primi anni '30 che coinvolge forme fantastiche, visionarie e liriche a elementi reali, quali profili, illustrazioni e reportage. Lo stile realistico è supportato dalle forme geometriche care al regista, il ritmo è pressato dall'atmosfera inquietante, il movimento sequenziale delle scene appare di possente agitazione, il soggetto è tradotto nella bramosia di potere da raggiungere con ogni mezzo. Film di dichiarata fede anti-dittatura, dal quale emerge un certo fascino malefico delle figure malvagie. Diede il via al nuovo genere poliziesco e funzionali impulsi a tutto il noir americano anni '40. Squallido remake tedesco nel 1962 di Werner Klinger con analogo titolo. Restaurato nel 2000 dalla Turner Classic Movies, attraverso segmenti prelevati da 26 cineteche sparse nel mondo, con lunghezza totale di 3341 metri e durata di 121 minuti, uno in meno rispetto all'originale ma privo dei crediti di testa, quindi completo di tutte le scene.
Lo scandalo
La prima, in Germania, prevista a Monaco nel Maggio 1933 fu annullata a causa della censura imposta dal governo. Il Ministro della Propaganda del Partito Nazionalsocialista, Josef Goebbels, impartì l'ordine di sequestro del film 'per la natura sovversiva determinata da una impostazione atta a incentivare comportamenti anti-sociali con possibilità di azioni terroristiche contro lo Stato'. Tornò nelle sale germaniche solo a conflitto mondiale ultimato, nel Novembre 1945. Quali oscuri motivi indussero Svezia e Finlandia ad allinearsi al provvedimento nazista, rimane un mistero; in entrambe le nazioni il film fu bandito dalle sale fino al 1952, poi svincolato ma con imposizione di divieti, rispettivamente ai minori di 15 e 18 (poi dal 1998, 16) anni. Negli USA arrivò nel 1943 attraverso la copia in lingua francese con sottotitoli inglesi, che Fritz Lang girò subito dopo aver ultimato l'originale, con analoghe scene ma attori diversi ad eccezione di Rudolf Klein-Rogge; nel 1952 giunse la vera pellicola in lingua tedesca poi doppiata in inglese. In Italia fu rieditato nelle sale nel 1956 con divieto ai minori di 14 anni.