I ribelli dei sette mari (1940, Captain Caution) L'ora del destino (1942, Joan of Paris) Il fuorilegge (1942, This Gun for Hire) La chiave di vetro (1942, The Glass Key) Il disertore (1942, Lucky Jordan) Il grande silenzio (1944, And Now Tomorrow) La dalia azzurra (1946, The Blue Dahlia) Calcutta (1947) Codice d'onore (1948, Beyond Glory) Il grande Gatsby (1949, The Great Gatsby) La spia del lago (1950, Captain Carey) Il marchio di sangue (1950, Branded) Il cerchio di fuoco (1951, Appointment with Danger) La montagna dei sette falchi (1951, Red Mountain) Bagliori ad oriente (1952, Thunder in the East) I deportati di Botany Bay (1952, Botany Bay) Il cavaliere della valle solitaria (1953, Shane) La legione del Sahara (1953, Desert legion) Le giubbe rosse del Saskatchewan (1954, Saskatchewan) Il cavaliere del mistero (1954, The Black Knight) Rullo di tamburi (1954, Drum Beat) La baia dell'inferno (1955, Hell on Frisco Bay) Orizzonti lontani (1957, The Big Land) Il ragazzo sul delfino (1957, Boy on a Dolphin) Gli uomini della terra selvaggia (1958, The Badlanders) Imputazione omicidio (1959, The Man in the Net) Un piede nell'inferno (1960, One Foot in Hell) Orazi e Curiazi (1961)
Il suo nome completo era Alan Walbridge Ladd. Attore americano, vero culto per le generazioni nate tra gli anni '20 e '50 e autentico punto di riferimento per molti giovani di quel periodo. In gioventù svolge un numero imprecisato di lavori, tra i quali guardiano notturno, benzinaio e venditore di hotdog, prima di raggiungere il margine di Hollywood, che affronta prima con gli studi alla North Hollywood High School e subito dopo attraverso produzioni radiofoniche e teatrali di livello locale. Basso di statura ma atletico, campione di nuoto e tuffi dal trampolino, nel cinema inizia dalla gavetta e, incapace di recitare, si affida all'esteriorità della propria figura e alla cinica rappresentazione di un'immagine che esemplifica più un ´modo d'essere´ che non una variabilità costruita; di conseguenza attore vero, genuino e senza fronzoli. Volto privo di qualsiasi espressione emotiva, che inizialmente sembra precludergli qualsiasi strada per arrivare alla notorietà, dopo un decennio di comparsate senza accredito riesce, nel 1941, ad ottenere il ruolo di un reporter nel capolavoro di Orson Welles, Quarto potere. Una buona interpretazione che tuttavia non gli spiana il percorso da protagonista. Solo grazie alla persistenza del suo agente, l'ex attrice dello schermo Sue Carol, che divenne sua seconda moglie nel 1942, inizia ad ottenere ruoli pił polposi in produzioni di genere drammatico e gangsters. Firma un contratto con la Paramount che gli affida nel 1942 la parte principale nel noir Il fuorilegge, dove recita al fianco di Veronica Lake che ritroverà in altri film fino al 1946 nel crime La dalia azzurra. Il successo personale derivato da quest'esposizione lo porta per il decennio in corso ad affrontare da protagonista altri film appartenenti al ´crime-movie´, filone corrente nel periodo. Si fa apprezzare in La chiave di vetro, Il grande silenzio e il già citato La dalia azzurra. Dopo Il grande Gatsby (1949), altra prova maiuscola, negli anni '50 si rivolge al western e prima con La montagna dei sette falchi (1951) ma soprattutto nel 1953 con Il cavaliere della valle solitaria, attraverso il quale ottiene gran successo e definitiva consacrazione. In questo film - dove è presente la più famosa sequenza di duello (tra lui e Jack Palance) della storia del cinema western realizzata all'interno di un saloon in due piani sequenza - certifica, una volta per tutte, la sua innata ambivalenza espressiva ramificata tra l'ombrosa austerità e un'eterea estrinsecazione dei movimenti. L'anno seguente è la volta di Rullo di tamburi e di Le giubbe rosse del Saskatchewan, ma la sua immagine, legata principalmente all'eroe (o all'uomo duro) sempre giovane, con gli anni comincia a declinare. L'insorgere delle rughe e la precoce carica dei lineamenti, unite all'incapacità di affrontare altri generi, non gli offrono più la necessaria credibilità per continuare un percorso tracciato esclusivamente in virtù della sua prestanza visiva. Continua a lavorare in b-movie di buon livello e si fa ancora notare in Orizzonti lontani (1957) e L'uomo che non sapeva amare (1964), suo ultimo film che anticipò di qualche mese la sua morte avvenuta per overdose di farmaci nel tentativo di debellare una forma acuta di alcolismo. Inizialmente sposato a Marjorie Jane Harrold dalla quale ha avuto un figlio, Alan jr. oggi produttore (Braveheart - Cuore impavido, La maschera di ferro), divorzia per unirsi all'ex attrice Sue Carol, suo agente nel passato, che gli darà due figli, Alana e David>, entrambi attori (con Alana lavorerà insieme nel peplum italiano Orazi e Curiazi del 1961). Nonno di Jordan Ladd, figlia di David, anch'essa attrice contemporanea. Durante il secondo matrimonio, ha stretto relazione sentimentale con l'attrice June Allyson.