Il diavolo bianco
(1930, Der weiße Teufel)
M, il mostro di Dusseldorf
(1931, M)
L'uomo che sapeva troppo
(1934, The Man Who Knew Too Much)
L'agente segreto - Amore e mistero
(1935, Secret Agent)
Amore folle
(1935, Mad Love)
Ho ucciso!
(1935, Crime and Punishment)
Tigre verde
(1937, Think Fast, Mr. Moto)
Thank You, Mr. Moto
(1937)
L'isola del diavolo
(1940, Strange Cargo)
Lo sconosciuto del terzo piano
(1940, Stranger on the Third Floor)
L'uomo della maschera
(1941, The Face Behind the Mask)
Sesta colonna
(1942, All Through the Night)
Il mistero del falco
(1941, The Maltese Falcon)
Avventura a Bombay
(1941, They Met in Bombay)
Casablanca
(1942)
Le spie
(1943, Background to Danger)
La croce di Lorena
(1943, The Cross of Lorraine)
I cospiratori
(1944, The Conspirators)
Arsenico e vecchi merletti
(1944, Arsenic and Old Lace)
La maschera di Dimitrios
(1944, The Mask of Dimitrios)
Il giuramento dei forzati
(1944, Passage to Marseille)
L'agente confidenziale
(1945, Confidential Agent)
Incatenata
(1946, The Chase)
L'angelo nero
(1946, Black Angel)
Il mistero delle cinque dita
(1946, The Beast with Five Fingers)
L'idolo cinese
(1946, Three Strangers)
La morte viene da Scotland Yard
(1946, The Verdict)
La corda di sabbia
(1949, Rope of Sand)
Sabbie mobili
(1950, Quicksand)
20000 leghe sotto i mari
(1954, 20000 Leagues Under the Sea)
Il giro del mondo in ottanta giorni
(1956, Around the World in Eighty Days)
L'inferno ci accusa
(1957, The Story of Mankind)
Il marmittone
(1957, The Sad Sack)
Viaggio in fondo al mare
(1961, Voyage to the Bottom of the Sea)
I racconti del terrore
episodio "The Black Cat"
(1962, Tales of Terror)











Peter Lorre Book



Il suo vero nome era László Löwenstein, in gergo latino-anglosassone, Ladislav Loewenstein. Attore austro-ungarico di origine slovacca, rifugiatosi negli USA nel 1935 per sfuggire all'avvento in patria del nazismo. Figura leggendaria, quasi mitologica della filmografia nera anni '40; personaggio carismatico di un certo cinema del terrore, non propriamente horror ma di connotazioni senza dubbio spaventose. Basso, arcuato, voce stridula, viso circolare, espressione allucinata, occhi grandi e sporgenti che sanno trasmettere una perfetta maschera di innocenza e, allo stesso tempo, sguardi di sinistra e subdola minaccia. Studia psicoanalisi all'università di Vienna e terminata la facoltà inizia a lavorare in banca, da impiegato, ma il suo desiderio è nel confrontarsi con lo spettacolo e tutto ciò che gravita nella sfera artistica. Prova quindi il teatro viennese e con buoni risultati debutta poi in Svizzera, a Zurigo, attraverso la Galsworthy Society per poi proseguire in tournée a Breslavia, Ingolstadt e in giro per l'Europa dell'Est in città di lingua tedesca, fino ad approdare a Berlino nel 1928 al teatro Volksbühne. Il passo verso il cinema è ormai brevissimo; esordio senza accredito nello sconosciuto Die verschwundene Frau (1929), ma due anni dopo è sulla breccia per la memorabile interpretazione, soprattutto gestuale, in M, il mostro di Dusseldorf (1931, di Fritz Lang) che lo porta immediatamente ai massimi vertici della notorietà, praticamente in tutto il mondo. Interpretazione magistrale, che da modo di stabilire per la prima volta nel cinema lo standard perfetto di tutti i film a sfondo psicotico-sessuale, con la famosa scena della confessione, dove l'attore si mostra in una miscela incontrollata, finemente equilibrata tra passione e disgusto per se stesso, tale da produrre nello spettatore un doloroso senso di repulsione. Tale successo lo porta, nel giro di due anni, a interpretare oltre una dozzina di film, per la verità tutti anonimi e fuori dalla sua portata. Nel 1935, con Hitler al potere, fugge dalla Germania e, via Inghilterra - dove ha modo di interpretare, completamente rasato, un giallo di Alfred Hitchcock, L'uomo che sapeva troppo (1934) e una spy story dello stesso regista inglese, L'agente segreto (1935) - raggiunge gli Stati Uniti, pronto a tuffarsi nei meandri hollywoodiani. Amore folle (1935), suo primo film americano, lo porta a contatto diretto con il genere horror e da qui in avanti è richiesto da tutti gli studios di punta, MGM, Columbia, Fox, Warner Brothers, per interpretare ruoli arcigni e ossessivi in thriller, noir e crime-movie. Nello stesso anno è diretto da Josef von Sternberg in Ho ucciso!, variazione di ´Delitto e castigo´ di Fyodor Dostoevsky; prova ancora una volta eccellente in un film tutto sommato trascurabile. Dal 1937, entra in una fase convenzionale attraverso il personaggio dell'esotico Mr. Moto, interpretato in 8 film quasi consecutivi prodotti dalla 20th Fox. Dall'inizio degli anni ´40, decennio per lui esemplare, la sua figura comincia pian piano a trasformarsi. La capacità di dare sottili sfumature alla propria recitazione, è senza alcun dubbio la chiave del successo; tutti i ruoli di cattivo hanno un tocco oscuramente umoristico e, allo stesso tempo, le sue azioni si prestano a forme di sinistro sottofondo, tali da creare nel pubblico la giusta tensione emotiva. Lo sconosciuto del terzo piano (1940), L'uomo della maschera (1941), Il mistero del falco (1941), Casablanca (1942), La croce di Lorena (1943), La maschera di Dimitrios (1944), Arsenico e vecchi merletti (1944), Incatenata (1946), Il mistero delle cinque dita (1946), sono tutti autentici successi, accompagnati da stupende interpretazioni. Negli anni ´50, causa problemi di salute, le sue prestazioni iniziano a diradarsi, ma nei pochi film che riesce ad interpretare, assieme a diversi lavori televisivi, mostra degli accenti brillanti e a volte comici fino ad allora tenuti nascosti, verso i quali la macchina del cinema americano non ha mai indagato a fondo, restituendo l'attore solo a metà del suo vero valore. Prova delle sue latenti capacità si ritrovano nel disneyano 20000 leghe sotto i mari (1954) e, soprattutto, in Il marmittone (1957) dove in coppia con Jerry Lewis sfoggia alla grande la sua sfuggente versatilità. Nel 1951, torna brevemente in patria, dove ha modo di dirigere se stesso nella sua unica regia, Un uomo perduto, atto d'accusa contro la Germania nazista. Muore d'infarto nel 1964, a riprese quasi ultimate di Jerry 8 e ¾, ancora una volta in compagnia di Jerry Lewis. Sposato tre volte con due divorzi; primo matrimonio con l'attrice Celia Lovsky, poi con un'altra attrice, Kaaren Verne ed infine con Annemarie Brenning (una figlia, Catharine).





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