The Sophomore (1929) Whoopee (1930) Gli angeli dell'inferno (1930, Hell's Angels) Svengali (1931) Five Star Final (1931) The Mad Genius (1931) The Road to Singapore (1931) Beauty and the Boss (1932) The Sport Parade (1932) The Eleventh Commandment (1933) Il figliuol prodigo (1934, Der verlorene Sohn) La casa senza amore (1934, A Girl of the Limberlost) Il mistero della camera nera (1935, The Black Room) Ho ucciso (1935, Crime and Punishment) Il peccato di Lilian Day (1936, Lady of Secrets) L'uomo che visse due volte (1936, The Man Who Lived Twice) Con l'aiuto della luna (1937, When's Your Birthday) Ragazze sperdute (1939, Missing Daughters) Murder by Invitation (1941) Poliziotti per forza (1942, House of Errors)
Il suo vero nome era Violet Ethelred Krauth. Attrice caraibica, di origine tedesca naturalizzata americana, di breve ma significativa carriera cinematografica, con 41 film interpretati nel decennio 1930, protagonista di melodrammi, commedie, thriller e film horror, sempre al fianco di attori affermati, puntualmente diretta dai migliori registi dell'epoca. Viso delicato, non alta ma dall'aspetto di eterna adolescente, occhi grandi e sguardo intenso, nativa di Trinadad nelle Indie Occidentali, sorella minore di Jean Fenwick, si trasferisce presto con la famiglia negli USA e qui compie gli studi, prima alla Joseph Le Conte Middle School di Los Angeles e poi alla High School di Hollywood. Segue presto le orme della sorella e si affaccia al cinema nel 1929, quando la Pathé Exchange la prova in un ruolo minore nella commedia The Sophomore. Passa da una minors all'altra, interprete di lungometraggi di poco conto, fin quando è ingaggiata dalla Warner Bros. che gli cambia nome in Marian Marsh e gli affida il ruolo da protagonista, al fianco di John Barrymore, nell'horror Svengali, dove offre prova maiuscola, tanto da acquisire in brevissimo tempo vasta popolarità. La troviamo nei migliori ruoli in Five Star Final, The Mad Genius, The Road to Singapore e Beauty and the Boss. In un solo anno si attesta diva del momento, con lauti guadagni e copertine sui principali magazine americani, ma improvvisamente, causa il fallimento riportato dal film Under 18, entra in contrasto con la Warner; accusa lo studios di non averla tutelata nell'immagine, proponendola in un film che lei non voleva girare e lascia la major per avventurarsi in produzioni a budget minimo o in lavori stranieri, nei quali lascia comunque il segno, come nei casi di The Sport Parade, The Eleventh Commandment e Il figliuol prodigo. Nel 1934 firma un biennale con la Columbia e torna in auge grazie alla memorabile interpretazione della prostituta del thriller Ho ucciso, dove agisce accanto a Peter Lorre, diretta dal grande Josef von Sternberg. È l'ultima performance di valore; poi negli anni a seguire interpreta film di routine e nel 1942, causa ormai l'inevitabile avanzamento anagrafico, quindi non più riconoscibile come giovane e accattivante ragazza, lavora nel suo ultimo film, Poliziotti per forza. Trentenne, si ritira nella sua residenza di Henderson per curare gli interessi di famiglia e l'enorme patrimonio economico, ma sul finire degli anni '50 riappare, questa volta in televisione, in due tv-series, "Schlitz Playhouse of Stars" e "Bachelor Father". Abbandona definitivamente le scene per dedicarsi a opere di beneficenza. Muore per cause naturali a 93 anni, nel 2006. Sposata due volte con un divorzio; inizialmente con l'agente di cambio Albert Scott (due figli, Chaty e Albert jr.), poi con il miliardario dell'aviazione Clifford Henderson.