Cast:
Ida Lupino
Glenn Ford
Gig Young
William Prince
Edgar Buchanan
Will Geer
Paul Ford
Trevor Bardette
Paul E. Burns
Edmund Cobb
Myrna Dell
John Doucette
Billy Gray
Karolyn Grimes
Antonio Moreno
Suzanne Ridgway
Sceneggiatura: Ted Sherdeman
Richard English
(dal romanzo di Barry Storm)
Musica: George Duning
Fotografia: Archie Stout
Original Track Music
(1.00)
Nell'800, un tale scopre una miniera d'oro in Arizona e diventa ricchissimo. Una donna, approfittando delle avances dell'uomo, assieme al marito escogita un piano per impossessarsi del patrimonio. Lui scopre l'inganno e uccide tutti e due; poi un terribile terremoto si inghiotte la miniera e il suo proprietario. Un secolo dopo, il nipote, giunge sul posto convinto di rintracciare il giacimento attraverso una mappa; non sa che in molti hanno provato come lui e tutti sono morti ammazzati.
Ispirato al romanzo ´Thunder Gods Gold´ (1945) di Barry Storm, inconsueto western votato al melodramma criminale, costruito tra realtà e finzione (probabile che la miniera in questione sia realmente esistita, tuttavia mai trovata malgrado molteplici ricerche), descritto da una trama complicata disposta in due epoche distinte e lontane tra loro, ricongiunte dal continuo uso del flashback. Inizialmente diretto da George Marshall, che prende notevoli spunti da Il tesoro della Sierra Madre (1948), soprattutto a livello di ambientazione e nella tematica della bramosia dell'oro che sfocia nell'avidità, poi sostituito da S. Sylvan Simon, regista di seconda fascia alla M-G-M, qui al suo ultimo film, il quale affronta bene un lungo, intricato finale, accompagnato da voce fuori campo, coinvolgente e ricco di colpi di scena, che da solo vale l'intero film. Articolato nella vendetta in un perverso gioco al massacro, ben assortito nei tre personaggi principali, tutti cinici e spietati, vede nel cast un Glenn Ford accigliatissimo, Ida Lupino, una delle regine del b-noir anni '40, che da qui in avanti si dedicherà alla regia e Gig Young, marito malvagio e disprezzato. Lo scrittore Barry Storm fece causa alla Columbia per plagio e per aver usato il suo nome in un personaggio del film; causa conclusa con accordo tra le parti. Filmato in bianconero e in tecnica Sepiatone.