Cast:
Tomas Milian
Donald O'Brien
Linda Veras
Marco Guglielmi
José Torres
Luciano Rossi
Nello Pazzafini
Gianni Rizzo
Dante Maggio
Umberto Di Grazia
Noé Murayama
Attilio Dottesio
Orso Maria Guerrini
Federico Boido
Calisto Calisti
John Ireland
Chelo Alonso
Sceneggiatura: Sergio Sollima Pompeo De Angelis
(dal soggetto di Sergio Sollima)
Musica: Bruno Nicolai
Fotografia: Guglielmo Mancori
Original Track Music
(1.00)
Cuchillo, peone messicano, ladro e sognatore, imprigionato assieme a un oppositore del dittatore Porfirio Diaz, riceve dal compagno di cella una mappa dove è ubicato il luogo nel quale si nasconde un tesoro destinato ai rivoluzionari. Evaso dal carcere, inseguito da tutti, riesce a consegnare l'oro agli insorti.
Sequel de La resa dei conti (1966), sempre diretto da Sergio Sollima con Tomas Milian nello stesso personaggio ma non protagonista e terzo film girato del binomio Sollima-Milian dopo il precedente Faccia a faccia (1967). Qui, prima di passare ai vari Monnezza e commissario Giraldi, l'attore cubano si esercita con destrezza ed ampi accenti burleschi in un ruolo da eroe scanzonato, grande podista, che fa irritare le sue molteplici fidanzate e usa coltelli anziché le pistole. Film spettacolare, costruito nel sottogenere degli spaghetti-western allineati alla rivoluzione messicana, che da prassi del genere non fa sconti sui morti ammazzati (46), comunque ricco di momenti drammatici che si alternano ad altri esilaranti, con chiari riferimenti alla lotta di classe insita nella contestazione studentesca del 1968. Musica di Bruno Nicolai, ma parte della stesura fu opera di Ennio Morricone, che si defilò in quanto legato da vari contratti per altri studi cinematografici. Per stessa ammissione del regista, il personaggio Cuchillo è estrapolato da quello interpretato da Toshirô Mifune in I sette samurai (1954), di Akira Kurosawa.