Cast:
Franco Nero
José Bódalo
Loredana Nusciak
Ángel Álvarez
Gino Pernice
Simón Arriaga
Giovanni Ivan Scratuglia
Remo De Angelis
Sceneggiatura: Sergio Corbucci Bruno Corbucci
Musica: Luis Bacalov
Fotografia: Enzo Barboni
Original Track Music
(1.00 - 476 kb Wav)
Setta razzista ammazza la donna di Django. Lui, imbestialito come pochi, li rintraccia e fa una carneficina.
A parte la trilogia leonina 'del 'dollaro', è il più noto spaghetti western degli anni '60, quello che si distinse nella trasformazione del genere e, automaticamente, ne segnò l'inizio della fine, soprattutto per l'imbastardimento dei personaggi, resi in continua mutazione negativa di figure rozze e selvagge, tanto da causare l'avvelenamento dell'intera sperimentazione italiana. Attraverso una storiaccia buttata là per caso, un filmaccio ibrido di una violenza inaudita ad ogni suo apparire, con il denominatore comune stabilito sulla bara e sull'esercizio continuo di morti ammazzati, torture e funerali progressivi. Apre con il tiro al piccione (in questo caso al messicano), prosegue, tra pozzanghere di fango, baracche di cartone e orecchie mozzate, con Django che gira e rigira in un villaggio fantasma popolato da prostitute chiuse in un saloon, trascinandosi al guinzaglio una bara, al cui interno è custodita una tremenda mitragliatrice; chiude nel sipario più nefasto dell'Apocalisse, tra sparatorie gratuite, vendette personali e apologhi ruffiani di sapore anti-razzista. Tutto indigeribile e tremendamente falso. Franco Nero, con i suoi occhioni azzurri, al suo primo, vero ruolo, ottenne subito grande popolarità. Sequel nel 1987 con Django 2 - Il grande ritorno. Nel tempo rifatto attraverso una miriade di film apocrifi (oltre una quarantina, 30 solo in Germania), che nulla hanno in comune con questo, all'infuori del nome; ultimo nel 2012, Django Unchained di Quentin Tarantino, ultra pessimo, con Franco Nero in cammeo.