Produzione: Euro International Film Rafran Cinematografica
Regia: Sergio Leone
Cast:
Rod Steiger
James Coburn
Romolo Valli
Maria Monti
Rik Battaglia
Franco Graziosi
Sceneggiatura: Sergio Leone Sergio Donati Luciano Vincenzoni
(dal soggetto di Sergio Leone e Sergio Donati)
Musica: Ennio Morricone
Fotografia: Giuseppe Ruzzolini
Original Track Music
(1.00 - 476 kb Wav)
Bandito messicano si associa a un rivoluzionario irlandese nell'intento di assaltare una banca, ma l'insurrezione di Emiliano Zapata li coinvolgerà in ben altre vicende.
Abbandonata la trilogia del dollaro, esempio nel cinema western dell'uno (o due) contro tutti, Sergio Leone si allunga nello storicismo americano e, dopo aver autonomamente anatomizzato la Guerra Civile nell'ultimo capitolo della triade e istrionizzato su un certo capitalismo di frontiera in C'era una volta il west (1968), si getta nel clima della mobilitazione rivoluzionaria messicana, attraverso un film di stile populista accordato tra ironia e pernacchie, ma che tiene ben saldo il vigore individuale naturalizzato in forma latente di esame politico. Interpreti di razza movimentano il racconto, principalmente addotto nella contrapposizione tra il ricco e il povero, tra benessere e agiatezza, tra viltà e eroismo. A tratti è un macigno, nella sua esagerata lunghezza (2 ore e 34, scorciato di 16 minuti nella versione americana), tuttavia possiede momenti di grande suggestione visiva manifestati in un paio di sequenze di vero pregio. All'atto pratico è un lavoro che, nel suo monumentale gigantismo, misura la storia nel convenzionalismo parlato, attraverso citazioni filosofiche e dialoghi solenni, distinti in una sorta di ossequiante e sontuoso sermone a favore delle classi indigenti. E' l'ultimo dei 5 western di Sergio Leone, il più versato dall'istinto intellettuale e di conseguenza, non il migliore.