Cast:
Dustin Hoffman
Faye Dunaway
Chief Dan George
Martin Balsam
Richard Mulligan
Jeff Corey
Sceneggiatura: Calder Willingham
(dal romanzo di Thomas Berger)
Musica: John Paul Hammond
Fotografia: Harry Stradling Jr.
Original Track Music
(1.00 - 476 kb Wav)
Compiuti 121 anni, Jack Crabb, il solo sopravissuto al massacro di Little Big Horn, racconta a un giornalista la sua vita. Dall'infanzia, allevato dai pellerossa, all'inserimento nelle vita sociale dei bianchi, la scoperta delle religione cristiana, i principi fondamentali del vivere democratico, il piacere del sesso; fino all'arruolamento nell'esercito con partecipazione nella tremenda battaglia tra Sioux e le giacche blu nordiste.
Western che definire singolare è poco, se non altro per l'impostazione che tende a rivalutare la popolazione dei pellerossa attraverso un doppio sunto filosofico, disegnato in una forma di condanna storica partecipativa all'annientamento totale del mito della frontiera. Arthur Penn calca la mano e va oltre il libero pensiero; sottolinea nel genocidio indiano la brutalità e l'egoismo del bianco, rivaluta uso e costumi di quella nazione, mette alla berlina il conservatorismo bigotto. Ma nel ridimensionamento culturale usa mezzi drastici, eccessivamente lanciati in una prospettiva di carattere istrionico che, tra il serio e il faceto, sfocia inevitabilmente nel melodramma pedagogico. Ottime caratterizzazioni, con l'allora astro nascente Dustin Hoffman perfettamente intercalato in una dimensione di autentico mimo. Prodotto dalla Cinema Center Film, la stessa di Un uomo chiamato cavallo, film di analoga dimensione girato nell'identico anno.
