Titolo originale:
High Plains Drifter

Anno:
1973

Nazionalità:
USA

Produzione:
The Malpaso Company
Universal Pictures


Regia:
Clint Eastwood

Cast:
Clint Eastwood
Verna Bloom
Marianna Hill
Mitchell Ryan
Jack Ging
Stefan Gierasch
Ted Hartley
John Mitchum
Billy Curtis
Geoffrey Lewis


Sceneggiatura:
NOME Ernest Tidyman
Dean Riesner

Musica:
Dee Barton

Fotografia:
Bruce Surtees



original poster



Original Track Music

(1.00 - 476 kb Wav)







titolo del film nella versione originale

In un paese della California arriva un misterioso uomo senza nome, che subito si mette in evidenza e uccide tre banditi. Eletto sceriffo per difendere il posto dall'imminente arrivo di tre assassini usciti di galera, decisi a vendicarsi nei confronti chi li ha fatti arrestare, responsabili della morte del precedente sceriffo ucciso a frustate tra l'indifferenza generale. L'enigmatico individuo, con metodi brutali, sottomette la cittadinanza ai suoi voleri; poi assolto il compito abbandona la città ormai in totale rovina. In realtà è lui lo sceriffo ucciso, ritornato in vita per compiere l'ultimo atto di giustizia, soprattutto nei confronti della popolazione che al tempo lo abbandonò.
Prima regia western di Clint Eastwood, in un film barocco costruito a modello di horror, visionario, violento e spietato, incardinato nel tema della vendetta, assai vicino alla filosofia di Sergio Leone, special modo nello stile d'immagine, fatto di primi piani, lunghi silenzi, il lento avanzare dei personaggi. I primi cinque minuti appaiono micidiali: il protagonista dopo aver ucciso a sangue freddo tre malviventi che lo avevano provocato, afferra una donna e la trascina nel fienile, soltanto per il gusto di stuprarla (scena tagliata nei passaggi televisivi). Lo spirito di vendetta che anima lo straniero è rivolto nei confronti della città e della sua gente, individui avidi, cinici e vigliacchi. Il tema centrale è ripetutamente proposto attraverso flashback che grondano sangue; la storia, non originale ma fluida nello spazio narrativo, si nutre di fantasmi e trascendenze ed appare come apologo sull'insensibilità umana giustamente punita con impeto e furore.


*****






(versione italiana con doppiaggio dell'epoca)

(Video Clip)



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